La Corte di Appello di Napoli (presidente Romano, giudice a latere Taddeo) ha condannato all’ergastolo Marco Di Lauro dall’accusa di essere il mandante dell’agguato nel quale Attilio Romanò, assassinato il 24 gennaio del 2005 nel negozio nel quale vendeva telefonini perchè scambiato dai sicari per il nipote del boss scissionista Rosario Pariante. Presenti in aula, l’assessore comunale Alessandra Clemente, la madre di Attilio, la sorella Maria e il marito di quest’ultima. La difesa di Di Lauro, gli avvocati Pecoraro e Cola, hanno annunciato il ricorso in Cassazione.