Fragole e champagne, riportano subito alla mente i tete à tete con romantici brindisi. Mentre le fragole con il cioccolato ricordano il massimo della golosità più elegante e ricercata. Poi ci sono le torte più delicate, morbide e gustose che hanno come ingredienti le fragole con la crema chantilly. Insomma il mondo delle fragole è al centro di tante dolci combinazioni tra le più apprezzate e conosciute della moderna pasticceria. Tanto apprezzate da essere entrate nella lista delle prelibatezze più ricercate. Ma per le fragole non è stato sempre cosi. E se togliamo qualche riferimento alla mitologia che narra che Venere, dea dell’amore, alla morte di Adone, pianse molte lacrime che giunte sulla terra si trasformarono in piccoli frutti rossi a forma di cuore, per secoli hanno vissuto nell’oblio gastronomico perché erano conosciute esclusivamente quella selvatiche, quelle piccole e saporitissime dei boschi. Infatti nel Rinascimento in Francia fu usata come pianta puramente ornamentale ed è solo nel seicento che la pianta delle fragole divenne comune in molti giardini anche come cibo da tavola, avviando una regolare coltivazione, sempre tramite trapianto delle piante selvatiche. Dobbiamo, dunque, arrivare all’ottocento per trovare quelle che coltiviamo e mangiamo attualmente. Secondo alcuni studi la prima varietà di fragole a frutto grosso, sarebbe apparsa nell’ottocento in Inghilterra, attraverso una serie di ibridazioni, che porteranno le piccole fragole europee ad ingrandirsi e a diventare simili a quelle che troviamo oggi nei mercati e sui banchi dei fruttivendoli. Fu Andrew Knight il primo ad intraprendere un lavoro di miglioramento genetico, ottenendo nel 1816 due tra le prime varietà fondamentali di questa coltura, Downton e Elton. In molti paesi del mondo questa coltura, per come è diventata oggi, rappresenta un’importante fonte di reddito, con un ruolo significativo per l’occupazione. La sua fortuna in cucina è dovuta soprattutto all’utilizzo come ingrediente per dolci, torte e gelati. Ma essa si presta ottimamente anche per le confetture, per i rosoli (il famoso fragolino), per le mousse e per le mille combinazioni al naturale come quelle servite in coppa con il limone o con la panna. Anche nella carta dei dolci dei ristoranti, Canonico, Aurora e Aurora Light, della famiglia Terminiello gestiti da Patrizia, Antonino e Marco, le fragole trovano un grande spazio grazie agli ottimi dolci proposti da Giovanni Aprea. Il giovane pasticcere che da anni cura, con bravura e professionalità, l’angolo dolce delle tre strutture di piazza Tasso a Sorrento, ha messo in carta numerosi dessert a base di fragole e fragoline di bosco. Tra le tante creazioni, che variano dallo yogurt al gelato di fragole, spiccano alcune torte come la classica Scazzetta del Cardinale con fragoline crema chantilly; la Soffice di vaniglia con fragole; La Torta al cioccolato al lampone con fragole e morbido di gianduia e la Foresta bianca con ricotta, limone e fragoline con cioccolato bianco.