Non c’è stato mobbing ai danni di un agente del comando di polizia municipale di Poggiomarino da parte del comandante Rita Buonagura. Anzi, il comportamento di Buonagura è stato corretto e, al di là dei conflitti personali, “non c’è alcuna prova di comportamenti persecutori e della lesione dei diritti fondamentali dell’agente”. A dirlo è il giudice del lavoro del tribunale di Torre Annunziata Giovanni Favi, che si è pronunciato su un ricorso presentato da un vigile urbano di Poggiomarino. L’uomo sosteneva di essere stato vittima di mobbing e straining ed aveva chiamato in causa il comandante, raccontando una serie di episodi. Dal canto suo, Rita Buonagura aveva sottolineato la correttenzza del suo operato, spiegando che non c’era stata alcuna azione tendente ad isolare il suo agente e sottolineando il buon lavoro all’interno del comando, anche in considerazione dell’organico ridotto, da parte di tutti. A Poggiomarino, infatti, i vigili in servizio sono meno della metà di quanti dovrebbero essere.