Il Parco Pozzi è la più grande area verde di Aversa e, pertanto, spesso è sfoggiato come bigliettino da visita della città. In quanto tale, però, riflette bene non solo la luce, ma anche le sue tante ombre. In particolare, di come la città si prende cura dei suoi piccoli abitanti. Un polmone verde che dovrebbe coccolare innanzitutto i bambini, ma che ad oggi, a quasi tre anni dalla sua riapertura, si presenta in uno scenario desolante. La sua area giochi, parafrasando il nome di un famoso romanzo, potrebbe intitolarsi: “La solitudine del primo scivolo”. In un area di 22.000 metri quadri ed in una città che accoglie oltre 50.000 abitanti, senza contare i visitatori delle aree limitrofe, è presente un unico scivolo. Le altre giostre, inoltre, sono in uno stato di totale abbandono e prive di ogni tipo di manutenzione. Per di più, spesso sono preda di atti vandalici ai quali nessuno è incaricato di porre argine. Perfino Babbo Natale ha preferito non visitare il Parco quest’anno ed ha scelto di parcheggiare la sua slitta vuota all’esterno, rigorosamente sul marciapiede, come è uso fare con i propri autoveicoli in tutta la città. Molti bambini si saranno chiesti dove erano finite le magiche luci di Natale dell’anno precedente, ma evidentemente siamo tutti finiti sulla lista dei cattivi. Non se la passa meglio il resto del Parco, tra pini malmessi, escrementi di animali con padroni cani e zone accessibili solo attrezzati di machete. Quello che potrebbe essere il fiore all’occhiello di Aversa, si trascina con svogliatezza verso un lento, ma inesorabile, declino. Ne sono testimoni l’arroganza dei parcheggiatori abusivi che circondano il parco, la sensazione di insicurezza che aleggia al calare del sole e lo sconsolante vuoto che da anni alligna nei locali che dovrebbero accogliere la buvette. Siamo a pochi giorni dall’alba di una nuova amministrazione e pertanto siamo autorizzati a sperare. Ed allora sospirando potremmo scrivere una lettera al futuro sindaco, invitandolo a risollevare le sorti di un parco che sta a cuore a chiunque viva in questa città. Non è necessario che ci sia qualche bambina dalle trecce bionde a ricordarci quanto sia importante il verde e non sarà certo una pura casualità che il verde sia anche il colore della speranza. Dante Alighieri disse che ci sono rimaste solo tre cose del paradiso: le stelle, i fiori ed i bambini. Speriamo di poterle raccogliere e curarle tutte nel nostro amato parco. Il Parco Pozzi nasce come area verde per la città nel 1990, in occasione della visita del Pontefice Giovanni Paolo II. Che la prossima amministrazione possa ispirarsi alle parole di un altro papa, sarebbe bello poter tornare a casa, trovare i bambini, dargli una carezza e dire: “Tranquillo, questa è la carezza del Sindaco”.
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