Con l’arrivo della primavera ritornano anche i piatti del Caruso. E ritornano con tutto il gustoso carico che offre la stagione e con una importante novità. Una novità che ben si addice alla storia di uno dei locali più interessanti della costiera sorrentina, oltre che l’unico museo ristorante, al mondo, dedicato al grande tenore Enrico Caruso. La novità porta il nome di Corrado Parisi, il nuovo chef il cui arrivo coincide con la riapertura, dopo alcuni lavori di restauro, della creatura di Paolo Esposito, famoso ristoratore sorrentino e professionista di notevole spessore. Una riapertura in grande stile, dunque, come si addice ai luoghi di charme che allo stesso tempo hanno anche voce in capitolo nel mondo della gastronomia. Il compito dello chef Parisi, che si è già distinto in Italia ed all’estero in tante esperienze di prestigio, è agevolato dall’arrivo delle primizie primaverili e dalle sue molteplici competenze che lo hanno trasformato in uno chef completissimo. Nato pasticcere ha studiato poi da fornaio pizzaiolo, panettiere, casaro e norcino, rimanendo però sempre incollato ai fornelli per affinare le sue conoscenze e la sua cucina che è sempre stata impostata sulla tradizione mediterranea. E’ così che tra metodi di cotture tradizionali e alternativi, tra abbinamenti classici e innovativi, tra tecnica e fantasia, tra uso di spezie esotiche ed ingredienti del territorio che i suoi piatti hanno preso spessore e personalità. Una personalità molto condizionata positivamente dalle sue origini siciliane. Ed è così che i suoi piatti proposti nel nuovo menù del Caruso si rivelano come un esercizio stilistico che tiene conto della stagionalità, del territorio, dal gusto schietto e immediato; ma anche dell’evoluzione gastronomica in corso e delle tecniche di cottura più avanzate. Come succede per il Baccalà che diventa una crema e sposa i carciofi alla brace ed il pop corn di cotica in un invitante antipasto o come la Triglia scottata al guanciale e fave con limone semi candito o ancora le Alici marinate, burrata, scarole, polvere di mandarino e pomodori appassiti, tanto per citare un altro antipasto. I primi che spesso prevedono la pasta fatta a mano si svelano come cofanetti dall’intenso sapore mediterraneo con i Morbidelli di ricotta con favette, gamberi, menta e cipollotto o con le Fettuccine allo zafferano con triglie, finocchietto e pomodori secchi. Anche i secondi raccontano di contaminazione culturale e tradizione locale con il Duo di quaglie croccanti e lardellate, scarole e peperoni o la Lombata di agnello in crosta di pistacchio con mango, yogurt e liquirizia. Ma nel menù di Parisi, oltre a tanti altri piatti e dolci, c’è anche spazio per l’amarcord con un omaggio alla memoria dello chef Antonio Cosentino che è stato il primo cuoco di questo rinomato ristorante. Gli Gnocchi cozze e patate dedicati a Cosentino sono un libro aperto sulla sensibilità dello chef Parisi e del patron Esposito e suonano come un atto d’amore verso questo lavoro e la storia di questo locale.