Il talento si coltiva. Anche con la curiosità ed il dubbio che sono il sale di ogni conoscenza. E’ così che si cresce e si diventa sempre più completi ed esperti nella propria professione. Se poi stiamo parlando di uno chef,
allora possiamo dire che la curiosità per ciò che si cucina arricchisce a tal punto da far diventare il cuoco anche macellaio, esperto pescivendolo, allevatore, casaro, contadino e chi più ne ha più ne metta. Uno degli chef che si muove su questa linea di comportamento è il neo chef della Basilica di Sorrento, Corrado Parisi, che, in attesa della riapertura dello storico Caruso che andrà a dirigere fra qualche settimana, si sta dilettando in una serie di attività collaterali dai risultati molto, molto soddisfacenti. In questi giorni da esperto norcino è alle prese con la lavorazione della carne di maiale e di insaccati. Il maiale, acquistato dal patron della Basilica Paolo Esposito da contadini del posto, è stato lavorato in un apposito laboratorio che si trova sulle colline vicane. Ed è li che lo chef Parisi ha tagliuzzato a punta di coltello, macinato, condito, insaporito, salato e lavato con il vino le carni del maiale. E dopo la preparazione ha riempito budelli di ogni forma e dimensione per far nascere salami, soppressate, pancette arrotolate e tese, lardo, speck, capocollo e persino due culatelli. Ed in attesa della stagionatura, il resto della carne fresca la sta proponendo al ristorante La Basilica nei tanti piatti della tradizione che con il clima di questi giorni diventano ancora più invitanti come la testa e muso in gelatina che si rivela come un ottima rivisitazione del classico “pere e musso”ed a cui aggiunge pietanze popolari e dimenticate come il pollo paesano fritto.