Venne ucciso con un colpo di pistola in pieno viso, per dare un messaggio chiaro a un collaboratore di giustizia “eccellente”, quale era Pasquale Galasso, ex esponente di spicco della Nco di Raffaele Cutolo. Fu vittima di una vendetta trasversale Fortunato Marano, cognato di Galasso, ucciso il 29 dicembre del 2001, a Poggiomarino (Napoli), mentre si stava recando a comprare frutta e verdura al mercato. A distanza di 18 anni i carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) e la DDA hanno fatto luce sull’efferato omicidio e inchiodato alle loro responsabilità mandante e sicario a cui oggi è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare. A pianificare l’omicidio di Marano fu Pasqualino Garofalo, 58 anni, boss dell’omonimo clan vesuviano, che così voleva punire Galasso per le sue rivelazioni sullo stesso Garofalo e su suo fratello Ciro. Carmine Izzo, 47 anni, invece, risulta essere il sicario. Marano rifiutò il piano di protezione e continuò a vivere a Poggiomarino, dove poi venne ucciso.