In attesa delle feste natalizie, una domanda sorge spontanea: Qual’ è il piatto che maggiormente rappresenta il Natale per noi napoletani. Senza ombra di dubbio la menesta mmaretata (minestra maritata), un piatto che affonda le radici nella storia più povera del nostro territorio. La minestra maritata era una ricetta figlia della fame che si faceva con verdure molto spesso spontanee raccolte nei campi e con gli scarti della macellazione della carne quali cotenna, piedini, costine, salsiccia, orecchie mi e capitata di mangiarne una in cui mi sono ritrovato nel piatto anche il naso del maiale. La ricetta odierna si è molto ingentilita sostituendo alcune di queste parti del maiale con tagli più magri. Tra le verdure non possono mancare il cavolo nero, la cicoria e la scarola. Ma ora un’altra domanda sorge spontanea, quale vino abbinare a questa delizia della nostra storia culinaria. Sinceramente ho sempre pensato che per i piatti tradizionali non ci sia niente di meglio dell’abbinamento territoriale, un connubio che deve rispecchiare perfettamente il territorio. Quindi vedo perfetto in abbinamento un Per’e Palummo dei Campi Flegrei della cantina Agnanum di Raffaele Moccia. Piccola realtà situata sulle colline vulcaniche della riserva degli Astroni nell’area storica dei Campi Flegrei. In questa zona su vigneti posti su pendii ripidi e scoscesi dove la viticoltura è eroica per la natura del luogo, Raffaele Moccia seguendo le orme del padre Gennaro è riuscito a valorizzare le risorse vitivinicole della zona. Un vino che sorprenderà, ottenuto da vitigni secolari, con una maturazione in acciaio. Un vino che esalta con grande equilibrio e carattere la freschezza del frutto in bocca con un tannino avvolgente e piacevolmente equilibrato, le note speziate e balsamiche del naso e la grande mineralità caratterizzante dei Campi Flegrei. Mario Aliperti