I piatti dello chef Francesco Esposito fanno onore all’evoluzione della cucina costiera
Partiamo dalla fine. Come in quelle storie che vale la pena di raccontare iniziando dal finale lieto. Partiamo quindi dal dolce che ci dice in modo eloquente di come la lunga e bella evoluzione della cucina costiera, tra le mille difficoltà dovute prima dalla crisi economica e poi dai nuovi flussi turistici più di massa e popolari, continua ancora stupire. Si perché prima era impensabile che a fine pasto in un locale a forte richiamo turistico potesse arrivare un dessert diverso dal tiramisù o dalla panna cotta. Oggi, per fortuna, è normale che in ristoranti centrali e frequentati soprattutto da stranieri si possa concludere la cena con fichi freschi degli orti delle colline sorrentine e gelato artigianale preparato dal pasticcere del locale. Questo è uno dei dolci in carta, in questo periodo, al ristorante pizzeria L’Abate che si trova in piazza Sant’Antonino a Sorrento, proprio sotto la sede del Municipio. All’Abate, che è il continuo naturale e l’altra faccia della storica e famosa Lanterna che si trova nei vicoletti del centro antico, l’intero menù è stato impostato in modo completamente diverso dai classici locali con menù turistici. Sin dalla nascita è stato tenuto ben lontano dagli schemi che per decenni hanno condizionato la cucina sorrentina. La Ricciola scottata su salsa di pistacchio e gambero, il Polpo grigliato su scarola o il Carpaccio di Tonno con funghi porcini, mela verde e mango sono solo alcuni esempi di antipasto presenti nel menù che come altri piatti di mare si rifanno a pieno alla tradizione della cucina mediterranea. E questo vale anche per primi come i Tagliolini con gamberetti e asparagi o i Ravioli di baccalà e patate o ancora il Risotto con provola e gamberi. Ovviamente anche i secondi seguono il filone della cucina attenta ai prodotti del territorio ed alla stagionalità ed oltre all’ottimo filetto di carne troviamo piatti come la Tagliata di Tonno al sesamo con insalatina di campo, la Tempura di baccalà, la Zuppa di pesce e vari Filetti di pescato fresco in crosta di patate. A mettere in scena il menù con attenzione è lo chef Francesco Esposito giovane talento formatosi alla scuola dell’esperienza nelle cucine dei ristoranti e degli alberghi della costiera. E nel solco dell’evoluzione della gastronomia costiera continua a proporre forme di rivisitazione di grandi classici come caso del baccalà con patate o piatti che si contaminano con altre culture come nel caso del crudo di pesce. Mentre i piatti arrivano in sala grazie alla professionalità del maitre Fabio Terminiello che governa anche una buona lista dei vini. L’Abate è anche pizzeria e tra la pizza Nerano, con zucchine, e all’Amatriciana con guanciale, si fa notare quello Oro Sorrento con pomodorino giallo del Vesuvio e Provolone del Monaco. Ad impastarle e infornarle c’è il bravo pizzaiolo Mario Motore che ovviamente propone anche tutta la carrellata con i gusti classici, oltre a focacce e bocconcini insaporiti e aromatizzati. Un locale, quindi, che ha saputo cavalcare l’onda del rinnovamento che, da decenni, ha messo al centro della tavola il territorio e le sue bontà. Una scelta che lo ha portato al successo come nel caso della Lanterna. Del resto Abate e Lanterna hanno lo stesso patron, Sergio Tofani che da circa quaranta anni contribuisce a tenere alto il nome della ristorazione sorrentina. Come lo stesso è il maestro pasticcere Nicola Mastro, quello che prepara le decine di varietà di ottimi dolci dei due ristoranti e che prepara un superbo gelato artigianale. Il gelato che in questi giorni di fine estate accompagna i fichi paesani e mette il sigillo ad una cucina che, se sa salvaguardarsi e non cade in tentazioni di facili ed economiche scorciatoie, ha ancora tanto da raccontare al mondo intero.