La ricetta dello chef Nicola Scotto di Luzio con la regina del mare di Pozzuoli

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Le voci dei venditori che, in giro per tutta la provincia di Napoli con il secchio sotto al braccio, gridavano: “alici fresche di Pozzuoli”, sono l’eloquente ricordo di un mondo che aveva al centro della propria tavola il pesce del mare flegreo ed in particolare le sue prelibate alici. Pozzuoli da sempre è stato un polo ittico e una realtà marinara di prima grandezza, fin da quando ai tempi dei romani si chiamava Puteoli. E ancora oggi il mare è uno degli elementi fondamentali della vita quotidiana, soprattutto relativamente alla pesca ed all’indotto ad essa legata. Qui la pesca è un rito che si ripete, notte dopo notte, sempre uguale a se stesso. E’ cambiata la tecnologia; ma lo spirito marinaro  è sempre lo stesso, quello tramandato nei secoli, da generazione in generazione. Chi vive di pesca, soprattutto di pesce azzurro, parte al tramonto per raggiungere il largo dove spera di trovare numerosi banchi da tirare su con le reti. All’alba si ritorna a Pozzuoli, al mercato per vendere il pescato e correre a casa a riposare, perché poi al tramonto si deve riprendere il rito che da oltre due millenni assicura il pane ai pescatori ed il pesce fresco ai consumatori. Soprattutto le alici che sono largamente consumate sia nelle case della regione che nelle cucine dei ristoranti che danno sempre più importanza a questo salutare pesce azzurro. Nei menù campeggiano in tanti piatti, da marinate a fritte e c’è chi con il pesce povero per eccellenza di diletta in esercizi stilistici creando particolari e fantasiosi piatti. E’ il caso dello chef Nicola Scotto Di Luzio che dirige la brigata della cucina del bistrot Borgo5O, via Castello, Bacoli. Il ristorante è aperto dal 2016 ed è situato nell’ex cisterna che serviva a raccogliere l’acqua razionata ai tempi delle II guerra mondiale. Oggi, per volontà dei proprietari,  è diventato un luogo che raccoglie le eccellenze del territorio flegreo e le mette in tavola sotto la direzione del responsabile di sala Giuseppe Carannante. Infatti la famiglia Mazzella, con il padre Ferdinando ed i figli Rosario ed Erasmo, è riuscita ad impostare il primo bistrot della zona che parla il linguaggio dei prodotti tipici come le alici della ricetta proposta per i lettori di Metropolis. Nella ricetta dello chef Scotto Di Luzio le alici sono imbottite di provola e fritte. Un  piatto classico della tradizione popolare che, però, lo chef ha interpretato in modo personale, soprattutto nelle tecniche di cottura e preparazione mettendo in mostra il proprio talento. Qui le zucchine diventano un pesto e le alici fritte particolarmente croccanti per metterne in evidenza tutta la bontà.

La Ricetta: alici ripiene di provola su pesto di zucchine

Ingredienti per 4 persone:12 alici di grossa taglia,100gr. di provola, 50gr. di mascarpone, 400gr. di zucchine S. Pasquale, 50 ml aceto di alcool, 2 rametti di menta, 300gr. di pane raffermo e tostato, 200gr. albumi semimontati,1lt. di olio di semi, olio extravergine di oliva, 300gr. farina 00, 1 spicchio di aglio, sale pepe q. b.

Procedimento Pulire e spianare le alici. Tagliare a rondelle le zucchine, aggiungere una presa di sale e lasciar riposare per un’ora, strizzarle e friggere a circa 150 gradi ( chiare e non troppo dorate). Asciugare e pestare unendo la menta, uno spicchio di aglio privo di anima, sale e pepe. Tagliare la provola, aggiungere il mascarpone, olio e mixare. Setacciare e con l’aiuto di una sacc-apoche riempire le alici, richiuderle e riporle in congelatore x 2 ore. Grattugiare il pane tostato  Passare  le alici nella farina, Poi albumi semimontati e poi nel pane. Friggere in olio di semi e asciugare. Predisporre in un piatto 2 cucchiai di pesto di zucchine sovrapporre 3 alici e irrorare con un po di aceto di alcol