Lacryma Christi del Vesuvio Bianco DOC, Cantina del Vesuvio, 2016
È il 1948, e l’Italia si sta ancora riprendendo dalla seconda Guerra Mondiale. Giovanni Russo decide di rimettere a posto i vigneti e di fondare una piccola azienda vinicola, Cantina del Vesuvio per l’appunto, lì nella sua terra, a Trecase, alle falde del Vesuvio. All’epoca il vino veniva venduto sfuso, e lo si trasportava a Napoli a bordo di carri trainati da cavalli, e là si svolgeva la “trafeca”: la trattativa tra i piccoli produttori ed i negozianti che rivendevano il vino in città. Il figlio di Giovanni, Maurizio, inizia ben presto ad aiutare il padre nella sua attività, cominciando la gavetta come un semplice operaio ed iniziando a maturare la sua esperienza e la sua idea di vino. Alle porte del nuovo millennio arriva così un cambio di marcia netto col passato, con Maurizio che decide di dare una svolta soprattutto qualitativa all’Azienda. È così che inizia la conversione al regime biologico in vigna, dove vengono abbattute drasticamente le rese, ed abolita poi la distribuzione dei vini, per concentrarsi sull’accoglienza in cantina e sulla vendita diretta. Quest’oggi vi parlo del Lacryma Christi Bianco, ottenuto dalla vinificazione in acciaio, e senza solfiti aggiunti, dell’autoctono Caprettone: allevato con la tipica pergola vesuviana ad un’altitudine compresa tra i 200 ed i 250m s.l.m. Nel calice si tinge di un giallo paglierino carico e luminoso, dai bagliori dorati. Al naso è intenso, carnoso di frutta e fiori gialli come le susine mature e la ginestra, con un tocco agrumato di pompelmo, ed uno sfondo di cera, di minerali e di erbe aromatiche. Il sorso è pieno, morbido e carezzevole in prima istanza, poi rompe gli schemi con una decisa sferzata acida e sapida, chiudendo con lunghi ritorni aromatici in cui si ripetono principalmente l’agrumato e la tipica mineralità del suolo vesuviano che viene evocata al sol pensiero. Un bianco espressivo e fortemente territoriale, da servire a 10°C in un calice di media ampiezza, magari ad accompagnare un’Insalata di mare.