Si tuffa nel fiume Sarno per sfuggire ai carabinieri. Tragedia sfiorata nella notte tra venerdì e sabato in via Ripuaria, a pochi passi dall’incrocio killer che il 21 novembre del 2013 costò la vita a Nunzia Cascone e Anna Ruggirello, mamma e figlia precipitate nel corso d’acqua più inquinato d’Europa con la loro auto dopo un terribile incidente. Stavolta il ragazzo, un 22enne incensurato di Torre Annunziata, s’è tuffato di proposito per tentare di scappare dai militari di Castellammare di Stabia che lo inseguivano perché aveva ignorato il loro alt. Il giovane, in sella a un Honda Sh 250, voleva far perdere le sue tracce perché non aveva la patente per guidare quel mezzo. E allora s’è convinto addirittura a lanciarsi nel canale, dove è stato soccorso dai militari che hanno riportato diverse ferite nel tentativo di salvarlo. «Non volevo fare nulla di male, ho ignorato l’alt perché non ho la patente», ha raccontato scosso il giovane agli inquirenti. Il 22enne oplontino è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, ma gli inquirenti stanno ora indagando per ricostruire l’intera vicenda. C’è da definire se dietro la folle fuga, che sarebbe potuta costargli la vita, nascondesse altro. Sono le 23 circa quando in via Ripuaria si scatena il caos. Da Castellammare a Pompei si sentono forte le sirene spiegate delle pattuglie dei carabinieri. Sul posto arrivano anche il reparto sommozzatori dei vigili del fuoco. C’è da salvare un giovane di 22 anni che si è tuffato nel fiume Sarno dopo aver ignorato l’alt dei carabinieri di Castellammare di Stabia, impegnati sul territorio per controlli di routine. Non ha la patente, motivo che lo spinge a darsi alla fuga. Ne nasce un inseguimento che termina in via Ripuaria, lato Pompei, a pochi passi dal famoso incrocio della morte, da sempre sotto i riflettori per le precarie condizioni di sicurezza. Succede di tutto. La troppa velocità gli far perdere il controllo del mezzo, finisce a terra e allora tenta la fuga per il fiume Sarno. La corrente dell’acqua rischia di trascinarlo via, ma soltanto l’intervento immediato dei carabinieri evita ogni rischio. Due dei militari hanno riportato diverse ferite sul corpo, dichiarate guaribili con una prognosi di sei giorni. Anche il giovane è stato trasportato all’ospedale di Castellammare di Stabia, dove non ha riportato grosse conseguenze. Per lui la prognosi è di dieci giorni. La versione del giovane non ha pienamente convinto i militari di Castellammare di Stabia, che ora stanno indagando per ricostruire lo scenario. Il ragazzo ha rischiato la propria vita per di sfuggire a un controllo di routine. Aspetto, questo, che ha insospettito gli inquirenti. C’è da capire se dietro la fuga del ragazzo si possa nascondere altro, un’attività illecita, e non una semplice bravata come lui l’ha definita. «Non avevo la patente, tutto qui», ha detto durante l’interrogatorio.