La violenza sessuale di gruppo ai danni di una turista inglese e per la quale oggi sono stati arrestati in cinque risale all’ottobre del 2016 quando, durante l’ultima sera di permanenza della donna in un noto hotel della Penisola sorrentina, due dei cinque, barman in servizio nel locale, offrirono a lei e a sua figlia un drink con la cosiddetta ‘droga dello stupro’. La turista di 50 anni venne condotta nell’adiacente locale piscina dove i due abusarono di lei. Consumata la prima violenza, la donna venne portata nella stanza dove alloggiava il personale dove “ad attenderla vi era un numero imprecisato di uomini, almeno una decina, che a turno usarono violenza su di lei”. La donna venne anche fotografata e ripresa dal branco con i telefonini che sono state postate in una chat chiamata “cattive abitudini”. E’ uno dei particolari più terribili che emerge tra quelli verificati dagli inquirenti per arrivare a individuare i colpevoli di uno stupro che si è consumato in un noto albergo di Meta nell’ottobre del 2016. Le indagini della Procura di Torre Annunziata sono scattate dopo la denuncia della vittima, fatta alla polizia del Kent dopo essere rientrata in Gran Bretagna. I cinque uomini arrestati oggi, alcuni dipendenti della struttura alberghiera, sarebbero solo alcuni dei componenti il branco che ha violentato ripetutamente la donna. Sarebbero una decina ma, stando ai rilievi resi possibili per la presenza di Dna sul corpo della vittima, al momento sono stati arrestati in cinque: Antonino Miniero, Gennaro Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio, Francesco Ciro D’Antonio. Una delle cinque persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare per lo stupro di gruppo di cui e’ stata vittima una Turista inglese e’ stato individuato grazie al tatuaggio a forma di corona sul collo, grazie alla descrizione della donna. Decisivi infine i rilevamenti del Dna degli indagati sul corpo della vittima, che e’ stata inoltre sottoposta a esame tossicologico su alcuni campioni biologici che hanno dimostrato la somministrazione – nel periodo coincidente con lo stupro poi denunciato – di sostanze appartenenti alle classi farmacologiche conosciute come ”droghe da stupro”, in grado cioe’ di alterare la capacita’ di autodeterminazione della vittima e la sua capacita’ di reazione. In una nota, il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico, sottolinea come ”e’ stato possibile pervenire all’identificazione solo di alcuni dei componenti del gruppo, tutti dipendenti dell’hotel” e che ”le articolate indagini, di natura tecnico-scientifica, disposte dalla Procura, unitamente agli accertamenti urgenti effettuati dalla polizia del Kent, hanno consentito di fornire ampi ed incontrovertibili riscontri al contenuto della denuncia della cittadina britannica”.