L’impegno nella ricerca di apparecchi di monitoraggio cardiaco per Paesi in via di sviluppo di un giovane casertano e del suo team

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Clemente Cipresso
Clemente Cipresso

Clemente Cipresso, casertano classe 1983, è un giovane impegnato nella sanità. Attualmente, oltre che ad essere responsabile dell’imaging preclinico presso l’Università di Catania, è anche membro e mente di un’associazione che raccoglie apparecchi cardiovascolari in disuso di centri diagnostici per riutilizzarli nei Paesi in via di sviluppo.

<<Si tratta di apparecchi di monitoraggio dell’attività cardiaca, tra cui elettrocardiogradiografi, holter, ecg ed altri macchinari specialistici>>.

Da qui parte la nostra intervista.

-Signor Cipresso, come mai questi macchinari sono in disuso?

<<Sono in disuso perché spesso a questi centri viene richiesta una qualità molto elevata del quesito diagnostico. Queste prerogative tuttavia, in alcuni Paesi in via di sviluppo non sono necessarie. Dunque avendo maturato un’esperienza abbastanza longeva in queste realtà, mi sono reso conto che questi apparecchi potevano essere recuperati ed avere una nuova vita>>.

-Come nasce il suo impegno associazionistico?

<<Durante il corso della mia carriera sono stato in contatto molte volte con più e più organizzazioni del terzo settore, ed ho pensato di proporre ad alcune di loro questa iniziativa, che prevedeva il tele monitoraggio dell’attività cardiaca nei Paesi in questione>>

-Qual è la particolarità del progetto?

<<La peculiarità del progetto è che può essere sviluppato praticamente a costo zero, o davvero molto bassi, poiché ci sono centri diagnostici che questi apparecchi, ormai in disuso, li regalano o li danno via a pochissimo prezzo. Le stesse apparecchiature risultano essere quasi fondamentali in Paesi in cui non vi sono ancora tutte le tecnologie di cui si gode nel resto del mondo, perché permettono comunque di effettuare diagnosi precoci e tempestive su centinaia di persone. Essendo questa una metodica che può salvare delle vite umane è estremamente importante, tuttavia talvolta, viene ancora sottovalutata>>.

-Durante lo sviluppo di questo progetto ha trovato delle difficoltà?

<<Difficoltà vere e proprie no, ma una piccola critica che mi sento di fare è che alcune volte mi sono misurato con chi insisteva sull’utilizzo di macchinari di ultima generazione, e dunque anche molto costosi. L’idea non era male, ma la tempistica non avrebbe giocato a nostro vantaggio, in quanto l’attesa per le pratiche burocratiche e dello stanziamento di fondi ci avrebbe fatto perdere tempo molto prezioso>>.

-Che differenze ci sono tra i macchinari che si sta procurando e quelli che avrebbe potuto richiedere?

<<Le spiego: un apparecchio può fare un’analisi cardiaca secondo una certa qualità, che non varia, nonostante questo non sia di ultima tecnologia, poiché la diagnosi finale non cambierebbe comunque>>.

-Cosa manca per ultimare il progetto?

<<Noi al momento stiamo reperendo del materiale, con lo scopo di fornire un servizio di mediazione con realtà che già lavorano nel settore, ovviamente a gratis. In definitiva posso dire che il servizio che andiamo a proporre deve essere economico ed immediato>>.

-Una volta reperiti i materiali cosa si farà?

<<Il nostro obiettivo è quello di formare persone all’utilizzo di questi apparecchi, i quali saranno spediti direttamente nei posti che in cui ce n’è bisogno. Tutto avviene attraverso un invio telematico, e dopo un medico specialista potrà leggere i risultati di questi esami e predisporre un eventuale intervento terapeutico>>.

-Da chi è composto il suo team?

<<Da due tecnici cardiologi, un informatico, ed un avvocato. Le associazioni a cui ci siamo rivolti ci fanno da tramite, e poi c’è un centro di riferimento che analizza i dati ricevuti, e si occupa della parte di telemonitoraggio e telediagnosi>>.

All’attivo Clemente Cipresso ha anche un brevetto che riguarda lo studio delle attività cerebrali e cardiache. Il brevetto è stato conseguito in ambito cardiaco, ma gli studi si stanno ampliando per crearne un altro che tenga sotto osservazione anche l’attività cerebrale connessa a quella del cuore.

Una testimonianza di una mente brillante quella di questo giovane uomo campano, che con la sua intelligenza è approdato persino in America per lo sviluppo dell’ultima attività elencata, e noi non possiamo che essere orgogliosi di lui.