I Vini di Indovino: il sommelier recensisce la voglia di Casa Setaro di valorizzare un territorio unico

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Lacryma Christi del Vesuvio DOC, Don Vincenzo, Casa Setaro, 2013
Ci troviamo a Trecase, nel Parco Nazionale del Vesuvio: una zona in cui la viticoltura è radicata da millenni. Qui i Setaro, una comune famiglia contadina, nel corso degli anni hanno acquistato diverse vigne dislocate lungo questi pendii sabbiosi, ed il vino da esse ottenuto era destinato al consumo proprio ed alla vendita dello sfuso. Massimo nel 2004 raccoglie il testimone di papà Vincenzo e, con la stessa passione, decide di prendersi cura di quelle viti storiche a piede franco di varietà autoctone come il Caprettone, il Piedirosso e l’Aglianico! L’identità forte di questi terreni, e la grande variabilità in poche decine di metri, hanno spinto Massimo a dare un taglio netto col passato, alla creazione di un marchio proprio che potesse raccontarle. I dogmi imprescindibili sono stati le massime di papà Vincenzo: “rispetta ed ama la terra e lei saprà ricompensarti”, “nulla è più leale della natura, se dai ricevi”. Insieme alla moglie Mariarosaria, inizia così a “calare” le vecchie pergole a filari, per mantenere le viti storiche pur adeguandone il sistema di allevamento. Poi, oltre ad un approccio rispettoso e ragionato in vigna, è iniziata una grande sperimentazione in cantina: senza interventi eccessivi ma capace di dar vita a prodotti unici nel loro genere, come il metodo classico da Caprettone. Quest’oggi vi parlo del rosso più ambizioso di Massimo, della riserva prodotta in onore del padre: il Don Vincenzo. Ottenuto da un uvaggio di Piedirosso ed Aglianico, fermenta in acciaio dopo una criomacerazione di 48 ore, e matura in botti di rovere per 24 mesi prima dell’imbottigliamento. Nel calice si tinge di un vivido rubino dall’orlo granato. Al naso è arioso, dominato da profumi di amarena ed alloro, di gerani, legna arsa e radice di liquirizia. Il sorso è succoso ed agile, di grande freschezza e sapidità, con tannini maturi, perfettamente integrati e mai invasivi, ed una lunga scia terrosa e minerale. Un rosso da abbinare a dei Mezzanelli alla Genovese di Pollo.