“Un concerto pensato per la chiesa è un’emozione particolare. La chiesa è un luogo sacro per la concentrazione, per lo spirito, per tanti aspetti che sono la parte migliore dell’Uomo. Poi c’è il Natale e ci sono questi brani che ho scritto pensando proprio al racconto biblico della Creazione, per considerare il ruolo dell’Uomo sulla Terra”- così Eugenio Bennato dichiara a proposito di “Qualcuno sulla Terra” ai microfoni di JulieItalia. Il concerto (gratuito, programma in basso) sarà in scena domenica 7 gennaio alle ore 20:15 presso la chiesa di San Gennarello di Ottaviano, ultimo spettacolo della rassegna natalizia del Comune di Ottaviano (locandina in basso), il cui programma ha visto a dicembre un altro evento fondamentale per qualità e profondità della tradizione, la “Cantata dei pastori” di Carlo Faiello con Antonella Morea.
“Getto una luce sulla responsabilità dell’Uomo che comanda e deve andare verso la solidarietà innanzitutto. I temi trattati coinvolgono l’abbattimento delle frontiere, il superamento delle differenze, argomenti fondamentali del nostro periodo storico. Come dico nel brano finale, ‘la Storia la facciamo noi giorno per giorno’”– continua Bennato. L’autore che ha fatto del Sud il fulcro del proprio percorso artistico (vedi la famosa “Mediterraneo sia”), sceglie il contenuto di un famoso verso dantesco (qui unito al valore della Bellezza) per spiegare la tessitura della sua ultima opera:-“ E’ l’amore la scintilla primigenia della creazione dell’universo. L’amore del primo istante che genera la luce, il movimento, la bellezza. La Bellezza è un valore assoluto e indefinibile che va al di là della ragione e degli sbandamenti dell’umanità. Il segno più presente e incontaminato della bellezza è la luna che sta lì da sempre per indirizzarci silenziosamente.”
Ecco ciò che Bennato comunica nelle sue note. Il brano “Fiat lux” ripercorre la favola poetica della Genesi, il racconto dell’uomo che all’alba della civiltà si guarda intorno e prende coscienza della grandezza e della perfezione dell’universo: la formula compositiva adottata si ricollega alla struttura popolare del “canto cumulativo”, basato su un percorso in cui ogni strofa si dilata man mano per contenere tutte le precedenti. “L’arca di Noè” propone una riflessione sull’uomo e sulla responsabilità che deriva dal suo primato: la sua forza è la ragione, per un cammino nel progresso e nella Storia. E’ questo il tema del corale dal titolo “Non c’è ragione”: la Storia recente ha registrato una svolta epocale nell’evento che ha visto scalzare pacificamente un potere all’apparenza inamovibile; si parla della Primavera araba, con tutte le sue incertezze e contraddizioni, trasposizione ai giorni nostri della leggenda biblica del piccolo Davide che sconfigge il gigante Golìa. La ballata finale dal titolo “Qualcuno sulla Terra” ripropone in maniera conclusiva i temi percorsi, in particolare la responsabilità di ciascuno di trafiggere le nebbie di una storia di guerre e di incertezze.
(Le “Voci del Sud”: Letizia d’Angelo, Daniela Dentato, Laura Cuomo, Francesco Luongo, Angelo Plaitano, Edoardo Cartolano. Chitarra solista, Ezio Lambiase)
Programma:
Prima parte
I sette giorni della Creazione
L’AMORE MUOVE LA LUNA
FIAT LUX
NELL’ARCA DI NOÈ
KIFAYA
BALLATA DI UNA MADRE
NON C’È RAGIONE
QUALCUNO SULLA TERRA
Seconda parte
I canti dell’accoglienza
QUANNO TURNAMMO A NASCERE
EX VOTO
MON PERE ET MA MERE
NINNA NANNA 2002
CHE IL MEDITERRANEO SIA