Sono i Leo, la componente giovanile del Lions club, a farsi stavolta promotori della raccolta fondi per comprare vaccini da portare nei paesi sottosviluppati per debellare la malattie di morbillo e rosolia. Il ricavato dell’aperitivo nel locale “Kadavè” di Sant’Anastasia sarà devoluto alla causa sanitaria.
Il morbillo resta oggi una delle principali cause di mortalità infantile, nonostante l’esistenza di un vaccino sicuro e a basso costo. La rosolia può invece causare problemi gravi alle donne in gravidanza e provocare la morte del feto o difetti congeniti, conosciuti come sindrome da rosolia congenita. La diffusione di queste due malattie può essere fermata con l’amministrazione di un unico vaccino.
I Lions hanno preso parte alla lotta nel 2010, quando hanno partecipato all'”Iniziativa per la lotta al morbillo e alla rosolia”, una partnership globale avviata nel 2001 dalla Croce Rossa Americana, dal Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive, dall’UNICEF, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Fondazione delle Nazioni Unite. La Fondazione delle Nazioni Unite e i Lions club di tutto il mondo si sono spinti oltre.
Un esempio è rappresentato dallo stato africano del Botswana dove i Lions locali hanno aiutato il Ministero della Sanità a condurre un’intensa campagna di vaccinazione contro il morbillo della durata di 5 giorni, andando nelle case della città di Selebi-Phikwe. “I Lions hanno parlato di persona con le madri davanti le loro case per accertarsi che comprendessero l’importanza delle vaccinazioni.” racconta Obakeng Kanthaga, presidente del distretto Leo 412 che coordina 50 Leo club del Botswana, del Malawi, del Monzambico e dello Zimbawe.
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa e le operazioni Lions in questa ed altre direzioni: http://lions100.lionsclubs.org/IT/media/touchstone-stories/moving-forward/22-one-shot-one-life.php