La Saga dei ‘O faticone e la pizzeria Antica Cantina di Piano di Sorrento

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Gianna, Maria Luisa e Ferdinando Gambardella

Mani in pasta dalla nascita. Ci sono lavori o mestieri che si tramandano. O che fanno parte del patrimonio genetico della famiglia. Come nel caso di Ferdinando Gambardella che ha a che fare con farine e impasti da quando era piccolissimo. Nella sua famiglia, soprannominata ‘O Faticone , (cioè gran lavoratore) tra nonno, padre, zii e cugini di pizzaioli ce ne sono abbastanza da aver segnato un era gastronomica nell’intera penisola sorrentina. E Ferdinando non poteva sfuggire a questo destino che lo ha segnato dall’età di 10 anni. All’epoca aiutava il padre Giovanni che aveva un locale in piazza Cota a Piano di Sorrento; mentre gli zii Peppe, Michele e Nello avevano pizzerie sparse in penisola tra cui spiccavano le famosissime “Pizza a chilo “ di via degli Aranci a Sorrento e la “La Tombola”, via delle Rose a Piano dove ogni sera al possessore del numero estratto dalla tombola si offriva la cena. Ma la storia inizia con il nonno Ferdinando che nell’immediato dopoguerra alternava l’attività di rivenditore ortofrutticolo a quella di pizzaiolo. Durante i giorni di festa o di mercato attrezzava il suo carro con un forno portatile e vendeva pizze in piazza Cota. Un vero antesignano dei moderni mezzi per lo street food come le “ape car” usate negli eventi gastronomici. Da li inizia la lunga storia della famiglia dei ‘O Faticone che dura da quasi un secolo. Da li parte la passione per l’impasto che ha coinvolto tutti i componenti compreso Ferdinando che è rimasto tra  gli ultimi a continuare con successo l’attività appresa da ragazzino. Scelta delle farine, lievitazione, conoscenza tecnica del forno e metodi e tempi  di cottura sono stati il pane quotidiano di un ragazzo che aveva le idee molto chiare. Anche in amore. Tanto che a circa quindici anni si fidanza con quella che sarebbe stata la sua compagna di vita, madre delle sue tre figlie e socia in affari tutt’ora. Così a poco più di vent’anni si sposa con Maria Luisa Maresca e apre la sua prima attività da titolare dopo la parentesi di dipendente in pizzerie di successo come “La bussola Sud” , “Il Pozzo” e “La Quercia” di Sorrento, locali che non esistono più ma che hanno segnato un epoca attraendo frotte di turisti e buongustai. La Betania è lo storico nome del suo primo ristorante pizzeria. E’ li che Gambardella ha varcato la linea d’ombra imparando ad affinare la tecnica ed alimentare la passione per l’arte bianca; mentre la moglie ha iniziato ad occuparsi di fornelli e dolci. Da allora sono rimasti fedeli a quella impostazione da trattoria (anche negli arredi) dalla cucina semplice ma gustosa. Anche gli altri locali fino all’attuale “Antica Cantina” di via Gottole a Piano di Sorrento sono stati un omaggio alla bella tradizione delle osterie a conduzione familiare dove i pochi primi ed i pochi secondi presenti in menù hanno il sapore della cucina di casa come le candele con sugo di genovese o le pappardelle carciofi e salsiccia o ancora il baccalà fritto o al’insalata. Un menù che comunque varia con il passare delle stagioni e che comprende sempre i dolci fatti in casa dalla signora Maria Luisa che propone eccellenti crostate di frutta e ottime torte alla crema (quelle chiamate della nonna), oltre ad una superba pastiera ed un invitante babà. Ma i piatti ed i dolci, anche se da assaggiare, restano la cornice delle vere protagoniste di ogni sera: la pizze del maestro Gambardella che in un quarantennio di attività si è guadagnato sul campo il titolo di maestro artigiano. Il ripieno Pulcinella, L’Ortolana con le verdure, l’Affumicata con pancetta; ma anche le classiche Margherita, Marinara e Capricciosa restano le messaggere di un’arte antica che nella famiglia Gambardella è arrivata alla terza generazione. U’arte fatta di farine, di forza delle braccia, di lievitazione, di pazienza e di amore per le cose buone