Pantelleria Bianco DOC, Pietranera, Marco De Bartoli, 2015
Ci troviamo in provincia di Trapani, a Marsala, più precisamente a Contrada Fornara Samperi.
È qui che Marco De Bartoli si è trasferito negli anni ’70, con una laurea in Agronomia sotto al braccio e la testa piena di idee e progetti purtroppo non condivisi nell’azienda vinicola di famiglia.
Ha iniziato quindi un duro lavoro di rivalutazione della vecchia proprietà e delle varietà autoctone per poi ristrutturare le cantine storiche dell’ottocentesco Baglio Samperi. Si tratta di un luogo a dir poco affascinante e ricco di storia e di una tradizione bicentenaria nella produzione del Marsala e dei vini dolci. Pertanto, mosso dalla volontà di ridare lustro ad una Denominazione (Marsala) ormai in declino, cerca di portare nel calice tradizione ed innovazione al contempo. È così che nel 1980 imbottiglia il suo primo vino, il Vecchio Samperi, così chiamato in onore della contrada in cui era stato prodotto. Da lì è poi iniziata una escalation senza feno alcuno per i suoi virtuosi vini, diventati col tempo famosi in tutto il mondo e sul cui successo è ripartita sotto una nuova stella l’intera viticoltura siciliana.
“Ha l’irruenza solare della sua terra: quando lo incontri vorrebbe raccontarti tutto in pochi minuti, e farti assaggiare tutto, spiegarti la sua gioia e la sua soddisfazione per giudizi positivi al suo vino e insieme vorrebbe esprimerti la sua rabbia per come viene considerato il vino del Sud e si fa meridionalista, e poi, all’improvviso, s’adombra contro gli uomini della sua stessa terra che hanno trasformato il nome Marsala, per decenni, in una parola quasi volgare.
Ha le lacrime agli occhi quando parla del degrado della sua Sicilia, si accende di furore; ma si distende subito, nei suoi mille progetti quando il bicchiere si accosta alle labbra.
Marco De Bartoli ha i segni guasconi della volontà di vincere su tutti i fronti e ha vinto, con la tenace, caparbia convinzione di essere nel giusto, e per dimostrarlo parla molto come si usa in Sicilia, non per raccontarsi, ma per permettermi di bere: è lì la sua prova più grande.
Il “Vecchio Samperi” è un vino che non ha nulla cui poterglisi paragonare. Unico, arrogante, potente, spavaldo, ma senza disarmonia, irripetibile. Ed è questo vino – per fortunissima avventura non si poteva chiamare Marsala perché non è fortificato come il disciplinare del Marsala Vergine prevede – che lo ha portato sulla scena dei grandi ove subito ha avuto il ruolo del protagonista” (cit. Luigi Veronelli).
De Bartoli è venuto meno nel Marzo del 2011 lasciando un testimone importante nelle mani dei 3 figli Renato, Sebastiano e Giuseppina. Forti della passione e degli insegnamenti trasmessi dal padre, hanno perseguito gli stessi obbiettivi qualitativi affiancando alle storiche e prestigiose etichette anche espressioni in purezza delle varietà autoctone e degli spumanti Metodo Classico per sottolineare la “forza” del Grillo.
Quest’oggi sono qui a parlarvi del Pietranera, un bianco secco da Zibibbo in purezza. Si tratta di 3ha di vigne di 60 anni d’età, allevate ad alberello e con una densità di 2500 ceppi/ha sui terrazzamenti vulcanici di Pantelleria. Ad un’attenta selezione manuale delle uve segue una macerazione pellicolare a freddo di 24h, una decantazione statica a freddo di 48h e la fermentazione in vasche d’acciaio a temperatura controllata. Il vino vi resta poi a maturare per 6 mesi, prima dell’imbottigliamento e della commercializzazione
Nel calice si tinge di un’elegante giallo paglierino dai bagliori dorati.
Al naso si apre su toni erbacei di timo in primis, fruttati di litchi non perfettamente maturi poi, seguiti da nuanceas di giglio e peonia bianca, e da sbuffi minerali, salmastri e iodati.Il sorso è succoso ed avvolgente, ma comunque agile, rinfrescante e sapido, impreziosito da una lunga chiusura in cui si ripetono principalmente le note fruttate e minerali.
Ho avuto modo di apprezzare il Pietranera in un calice abbastanza voluminoso, ad una temperatura che idealmente dovrebbe aggirarsi tra gli 8 ed i 10°C.
Personalmente ritengo che possa essere il giusto accompagnamento di un Crudo di mare con biscotto di granturco e pomodoro.
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina