E’ stata rigettata la proposta di posticipare la discussione sul “Regolamento per la collaborazione tra cittadini, amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”. L’idea era stata lanciata durante l’ultimo consiglio comunale tenutosi a San Marzano sul Sarno nella giornata di giovedì scorso.
La proposta al sindaco e alla Giunta era stata avanzata da Vincenzo Marrazzo, consigliere comunale di opposizione.
“Si è persa una grande occasione per dialogare. Ora associazioni e comunità sono in fermento per questa decisione. A San Marzano sul Sarno sono da sempre numerosi i cittadini attivi, responsabili e solidali, che dimostrano, individualmente e come associazioni, di volersi prendere cura direttamente del proprio territorio e dei luoghi in cui vivono. Era necessario che le iniziative spontanee per la rigenerazione dei beni comuni possano ricevere una risposta adeguata da parte della Pubblica Amministrazione, che trova nel cittadino attivo non un semplice interlocutore, bensì un alleato nel proseguimento di un obiettivo comune: la qualità dei beni comuni, materiali e immateriali. Vale a dire la qualità della vita nella nostra comunità. Ma purtroppo non è stato portato avanti un progetto di democrazia”, ha detto Marrazzo.
Una questione che, secondo l’esponente di opposizione, necessitava prima di un confronto con i cittadini: “Con questo regolamento s’intende perseguire una collaborazione con la cittadinanza al fine di tutelare quei beni che sono a forte rischio di abbandono o deperimento, in quanto utilizzati o non gestiti in maniera appropriata. Mi riferisco, nello specifico, alle aree pubbliche verdi, al patrimonio immobiliare comunale, come per esempio il Parco urbano, Villa de’ Tilla, il Centro polifunzionale in piazza Guerritore e il Centro il via Foscolo. Avevamo già brutte esperienze in merito e bisognava evitarne altre. Ecco perché ritenevo utile e necessario che il regolamento dovesse essere stilato solo dopo una fattiva collaborazione tra cittadini e amministrazione. L’Amministrazione non ha voluto avviare una fase di consultazione pubblica con i residenti, le associazioni e i comitati in maniera tale di ricevere modifiche, integrazioni e suggerimenti”.