Gelate primaverili: prevenzione e interventi in vigna post danno. Ecco cosa hanno detto gli esperti ieri ad Avellino nel convegno organizzato da Assoenologi Campania
Si è tenuto ieri, lunedì 12 giugno, ad Avellino presso la Sala Convegni della CCIAA, il seminario tecnico sul tema “cambiamento climatico e viticoltura” con un focus di estrema attualità: le gelate primaverili. Organizzato da Assoenologi Campania, che rappresenta i tecnici vitivinicoli del territorio regionale, l’incontro ha avuto un grande successo, registrando oltre cento presenze, sia per l’importanza del tema sia per l’autorevolezza dei relatori, esperti dell’argomento a livello nazionale, internazionale e locale. Ad aprire i lavori il prof. Stefano Poni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, con un intervento dal titolo “Danni da brina su vite: prevenzione e interventi post-danno”. Poni ha approfondito le cause delle gelate, ha illustrato vari casi di danno e le possibilità di risposta della vite, i possibili mezzi di difesa e una serie di indicazioni sulle possibilità di intervento in campo. A seguire l’intervento del prof. Albino Maggio dell’Università di Napoli Federico II, dal titolo “Agricoltura e cambiamenti climatici”, con cui ha approfondito il tema dei cambiamenti del clima e le cause, l’adattamento delle piante ai cambiamenti climatici e le possibilità di interventi per le mitigazioni di questi fenomeni. A concludere i lavori il prof. Boris Basile dell’Università di Napoli con un intervento dal titolo “Cambiamento climatico e rischio di danno da brina per la viticoltura campana”: Basile ha illustrato il rischio dei danni da brina negli areali viticoli campani, i sistemi locali di prevenzione, l’evoluzione della viticoltura regionale in funzione delle risposte delle varietà locali ai cambiamenti climatici, ed una rappresentazione della frequenza di tali eventi in zona negli ultimi 40 anni. <Nella storia climatica campana degli ultimi decenni, le gelate hanno rappresentato un evento piuttosto raro, ma negli ultimi anni si stanno verificando con sempre maggiore frequenza, quasi a delineare una costante nel clima territoriale, condizionando gravemente le prime fasi vegetative dei vigneti in quasi tutti gli areali di produzione della nostra regione>, ha commentato Roberto Di Meo, Presidente Assoenologi Campania. <Quest’anno, come sappiamo, nelle mattinate tra il 18 e il 23 aprile un’ondata di freddo proveniente dal Nord Europa si è abbattuta sull’Italia: dopo un avvio di primavera mite con temperature sopra la media, è tornato il freddo un po’ ovunque. Le temperature sono scese repentinamente a valori prossimi allo zero. Dalle prime stime, secondo le rilevazioni effettuate da Assoenologi i danni sono ingenti. Si tratta di vigneti colpiti a macchia di leopardo, soprattutto nei terreni a fondovalle e in quelli pianeggianti, oltre che i nuovi impianti, particolarmente sensibili. Fenomeno simile si è registrato anche lo scorso anno. Abbiamo quindi sentito la necessità di approfondire le conoscenze su questo evento di difficile prevedibilità, al quale non eravamo preparati>.