Si apre con Vincenzo Ascione il secondo capitolo della rassegna politica dei candidati a sindaco della città di Torre Annunziata. Sarà l’11 giugno la data decisiva che vedrà finalmente, dopo lunghe arringhe politiche, a premiare il nuovo governatore della città. La democrazia di Ascione, sorretto da 9 partiti (,Progressisti Democratici; Civici Innovatori; Generazione 20; Per Torre – Mille voci, mille colori, una città; Orgoglio Campano; Uniti Si Vince; Italia Unione di Centro; Partito Democratico; 3C – Cultura, Civiltà e Cambiamento), e appoggiata dal governatore Vincenzo De Luca, mira ad affrontare un programma politico molto vasto e ricco di progetti importanti. Durante la conferenza di apertura del programma politico dei Progressisti Democratici, (il 24 maggio, a cui hanno preso parte il sindaco G. Starita e il Consigliere regionale della Campania del Partito Democratico, M. Casillo) il candidato sindaco ha evidenziato i punti salienti della sua mission e quelli dei partiti a lui vicini. Innanzitutto l’impegno per il proprio territorio che, mediante una forte passione e amore per la città, deve essere messo in atto con una forte cooperazione dei Comuni e non solo; l’aiuto Regionale, Nazionale e Europeo dovrà permettere alla città oplontina di emergere con tutto il suo splendore. Il punto di forza dell’obbiettivo di riqualificazione sarà quello di ripristinare quei luoghi di Torre Annunziata ormai abbandonati, ovvero i fabbricati come, ad esempio, lo Spolettificio; la riqualificazione della zona costiera; intraprendere nuovamente un rapporto più intenso e quindi di sviluppo con la risorsa primaria della città: il mare. Inoltre, si è posta molta attenzione alle piazze di Torre Annunziata, da troppo tempo non più luogo di incontro, portando quindi alla ribalta anche la loro funzione di congregazione dei cittadini. Il nuovo welfare municipale dovrà rivoluzionare quello esistente ma soprattutto dovrà essere esente da quelle deviazioni clientelari presenti da troppo tempo: un welfare che dovrà essere capace di guardare non solo al risarcimento ma anche alle opportunità. Conferire grande valore politico/amministrativo al carattere sociale, culturale e di massa dei meccanismi di partecipazione in quanto suscitatori di azioni capaci di recare benefici nelle costruzione di tanti percorsi: dalla comunicazione pubblica alla corresponsabilità sociale, dalla cittadinanza attiva al senso civico, dalla tutela dei beni comuni all’impegno civico. Il recupero dei beni patrimoniale sarà il motore di sviluppo per i giovani e per le nuove opportunità d’occupazione.