Il 13 e 14 maggio al Teatro San Francesco di Scafati andrà in scena “”Pitosce – Storia di un amore improbabile”. Ecco di seguito i personaggi: Giovanni Ragozzino – Arturo, Nadia Vitiello – Regina, Francesco Finizio – Tatuniello, Sabrina Fontanella – Cettina, Giuseppe Fontanella – Ispettore, Nadia Vincitore – Felicetta, Mariagrazia Palomba – Flaminia, Carmine Madonna – Pascale ‘o Lamp, Marinella Cirillo – Illuminata, Ida Fontanella – Rita, Nunzia Oliva – Margherita, Giovanni Granato – Onorevole.
Le musiche originali sono di Alberto Spisso la consulenza artistica è affidata a Giosué Formisano.
Una commedia brillante di Giovanni Ragozzino che, con la compagnia teatrale “Maschere di Creta 2017”, ci racconta questa sua opera e il fantastico mondo del teatro.
Giovanni Ragozzino il 13 e 14 maggio al teatro San Francesco con “Pitosce – Storia di un amore improbabile”. Una passione per il teatro coltivata negli anni. Da dove nasce?
Quando frequentavo le medie la professoressa di italiano ci parlo di Pirandello e di Eduardo e di come in genere il teatro riuscisse a stabilire un contatto con la gente riuscendo ad entrare in momento di intimità con l’animo delle persone. Da allora ho scritto tanto cercando sempre la strada del cuore.
Di cosa parla questa commedia e, soprattutto, che messaggio vuole lanciare agli spettatori?
Pitosce è secondo me una grande storia d’amore, inverosimile per alcuni aspetti dove tutti i personaggi principali vivono un intensa lotta interiore trovandosi a fare delle scelte che hanno cambiato e cambieranno la loro vita in modo irreversibile. Il coraggio delle scelte, un inno alle donne alle mamme. Arturo e Regina coppia senza figli gestisce una trattoria ubicata su di un porto minore del sud Italia zona di sbarchi di migranti e Arturo è particolarmente sensibile al problema, diventando per questo motivo, “suo malgrado” famoso nel quartiere. Regina facoltosa, lui per niente, sono sposati da 24 anni e, nonostante i tentativi, non sono riusciti ad avere figli. Inaspettati ritorni dal passato trascineranno la coppia in un mondo affettivo praticamente sconosciuto, ma che riaccenderà l’amore e la complicità della coppia. Fatta propria la tradizione Eduardiana, la commedia sembra non avere un epilogo felice, ma in realtà si, la speranza del domani migliore. Il messaggio? La vita ti può riservare sorprese inaspettate e se riflettiamo bene sono sempre le donne la forza della vita, proprio come in questa commedia.
Per gli esperti il teatro è sempre più una forma terapeutica sia per grandi che per piccini. Che messaggio si sente di dare, soprattutto, ai giovani che voglio avvicinarsi a questo mondo?
Il teatro non è solo terapia, il teatro genera autostima, mette in moto la creatività. Migliora le relazioni, il senso della fiducia e soprattutto fa divertire chi lo pratica e chi lo subisce.Nello specifico nella compagnia “Maschere Di Creta 2017” ho avuto l’onore ed il piacere di incontrare un gruppo di ragazzi fantastici, delle persone magnifiche che ad ogni incontro accrescono il loro entusiasmo.
Perché bisogna andare a vedere “Pitosce” il 13 e 14 maggio?
Perché vedere Pitosce? In questa commedia vanno in scena i sentimenti veri della vita che tutti i ragazzi( 7 su 12 sono alla prima esperienza teatrale) hanno saputo fare propri. Il divertimento della prima parte della commedia lascerà piano piano il posto alla realtà degli eventi trasportando il pubblico in un collage di sentimenti. Non è garantita la risata finale ma le lacrime d’amore si, come pure due ore di spensieratezza.