La città di Pompei dice addio ad un evento storico e molto sentito dagli stessi cittadini, soprattutto per il suo messaggio religioso. Si tratta della storica “Via Crucis” che tanto era amata anche dai turisti. In tantissimi, infatti, ogni anno, accorrono nella città degli scavi proprio per assistere alla manifestazione religiosa molto sentita. Un fatto che non poteva non far scatenare l’opinione pubblica. Polemiche ed anche proteste sono affiorate sui social senza sosta. Tutto è nato in seguito al summit dei giorni scorsi tra cittadini e la neo commissario prefettizio Maria Luisa D’Alessandro. Una riunione che ha visto uscire scontenti i tanti organizzatori dell’evento. “Si chiude un’altra saracinesca a Pompei”, ha scritto su Facebook G.C., che, poi, ha continuato: “Una delle poche manifestazioni, per non dire l’unica, che portava gente e visibilità a Pompei e non solo per gli Scavi. Pure quella siamo stati capace di lasciarci portare vi. La Città e i Cittadini dove sono? Dovrebbero stare con noi, sostenerci, mettersi in gioco. Invece, ancora una volta stanno lì a giudicare e disprezzare l’operato di chi vuole fare e non può. Quindi, non lamentiamoci quando vediamo le strade deserte e le saracinesche chiuse, o quando i nostri figli sono costretti ad andare altrove. Pompei sta morendo insieme alle nostre coscienze”. Tanta delusione e scoraggiamento nelle parole dei cittadini che tenevano particolarmente all’evento religioso. Un tratta distintivo per la città degli scavi che, oggi purtroppo, si fa da parte. Al momento si cercano retroscena per capire meglio le reali motivazioni, anche se alla base di tutto c’è la mancanza di fondi per poter sponsorizzare la manifestazione. “Ieri incontro al Comune per sentirsi dire che la Via Crucis quest’anno non si farà per mancanza di fondi – si legge in un post sulla pagina Facebook dei Democratici Riformisti -. Appena lo scorso anno l’allora sindaco Uliano aveva annunciato l’evento come iniziativa di interesse e che l’Amministrazione lo avrebbe fatto proprio facendolo rientrare nella programmazione annuale degli spettacoli. Che fine hanno fatto le delibere, si chiedono i 130 figuranti che inscenavano la suggestiva manifestazione? Solo chiacchiere?”. Concludono, infine, i DR: “Eppure l’evento è già da tempo inserito nelle guide della Regione Campania come opportunità per turisti e visitatori. Ora si dovrà dire che la Domenica delle Palme non prevede alcuna manifestazione nella città mariana? Vero schifo e sempre più giù”. Se c’era una cosa a cui i pompeiani tenevano particolarmente era proprio l’evento in questione che era visto quasi come una luce piccola, ma sempre accesa, in quel buio e quegli abissi che spesso hanno scoraggiato. Ed, oggi, ancora di più. La piccola luce di speranza si è spenta e le zone d’ombra della città degli scavi aumentano sempre di più, facendo alimentare quel black-out che, purtroppo, avanza senza sosta e, a poco a poco, sembra voler mettere ostacoli all’economia locale ed anche all’aggregazione. Intanto, molti cittadini hanno già affermato che questa volta non resteranno a guardare in silenzio e, presto, avanzeranno le proprie proteste. “Vergognoso e scandaloso – dichiara M.B. – perchè chi poteva non è riuscito, oppure non ha voluto fare sul serio, cercando di confondere le acque e far credere che colpe e motivi fossero tanti e diversi. La delibera della Via Crucis istituzionalizzata è una verità. Poi si passa alla disponibilità della cassa comunale che, con questo commissariamento in corso, ha pochissima disponibilità. Poi ci saranno, forse, motivi artistici, motivi tecnici, poi ci sono motivi logistici, dato che qualcuno sapeva dell’impossibilità ad avere ancora i locali del Santuario, che altri anni sono stati concessi e messi a disposizione per le prove e come spogliatoio per la serata della manifestazione. Poi ci saranno tanti altri motivi ancora”.