Paestum Fiano IGT, Kratos, Luigi Maffini, 2013 (500 ml)
E’ un vero piacere parlare ancora una volta un vino di Lugi Maffini.
Non l’ultima annata commercializzata, perché i suoi vini sono tra quelli da riassaggiare volentieri negli anni successivi essendo capaci di regalare sempre maggiori emozioni nel calice.
Oggi è toccato al Kratos, il top seller per eccellenza nella sua tipologia, nonchè la prima etichetta di casa Maffini (prodotto dal ’96). È proprio con il Kratos che Luigi e la moglie Raffaella, pionieri in terra cilentana, hanno spopolato acquisendo l’attuale notorietà.
Come detto poc’anzi, ho precedentemente parlato dell’azienda Maffini e pertanto vi rimando alla degustazione del Pietraincatenata 2007 (link http://www.obiettivonotizie.it/2016/04/i-vini-di-indovino-il-sommelier-recensisce-il-gusto-del-cilento/ nella quale troverete tutte le informazioni di natura storica ed il contesto orografico.)
Veniamo dunque al Kratos 2013, di cui ho avuto modo di provare il formato da 500ml.
I vigneti, situati nei pressi di Castellabbate, sono allevati a spalliera con potatura a guyot, con una densità d’impianto che oscilla tra i 3500 ed i 4000 ceppi/ha e rese intorno agli 1,8 Kg per pianta.
La vinificazione, a differenza del “fratello maggiore”, avviene esclusivamente in acciaio, con una sosta sulle fecce fini di circa 4 mesi che ne precede l’imbottigliamento e la successiva commercializzazione.
Nel calice si presenta con una densa e vivida veste paglierina dai bagliori dorati.
Il naso è un elogio alla mediterraneità con contaminazioni esotiche.
Ad un’ananas non perfettamente matura si affiancano profumi di albicocca e della sua mandorla, note agrumate di pompelmo, di iodio, di fiori di ginestra e di macchia mediterranea.
Il sorso è asciutto, riscalda ed avvolge piacevolmente il palato, e sorretto da un gran comparto fresco/sapido. Appaga per lunghezza e coerenza anche la chiusura di bocca, dove a farla da padrona sono pricipalmente i richiami fruttati ed erbacei.
Ho avuto modo di apprezzare il Kratos in un calice di media grandezza ed apertura, ad una temperatura che idealmente si aggirava intorno ai 10°C.
Ritengo che possa essere il giusto compagno in tavola al fianco di un piatto di Paccheri con Cozze e Patate Rubrica a cura di Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina.