In seguito all’accertamento del caso di tubercolosi riscontrata su un immigrato proveniente dal Bangladesh e residente sul territorio palmese, il Sindaco Vincenzo Carbone ribadisce il proprio accorato appello nei confronti delle Istituzioni, affinché tale fenomeno sia affrontato in maniera adeguata col supporto di tutte le autorità competenti: «Più volte – spiega il primo cittadino – ho provato a sottoporre il problema, attraverso incontri in Prefettura e lettere ai ministeri della Sanità e degli Interni, non ricevendo alcun riscontro. Come amministrazione comunale non possiamo fare miracoli con i pochi mezzi a nostra disposizione. Abbiamo tentato in passato e lo stiamo facendo ancora oggi di aumentare i controlli, ma non basta. Urge un intervento più forte dall’alto che ci supporti in maniera adeguata. Invece, ci ritroviamo una missiva da parte dell’Istat, con la quale veniamo invitati ad accogliere anche quelli senza fissa dimora istituendo persino una via “territorialmente non esistente” da destinare esclusivamente a loro e, sulla scia di quanto avvenuto a Roma, che ha denominato la nuova strada “Via Modesta Valenti”, fare altrettanto autorizzando l’iscrizione anagrafica di ognuno di essi. Provate ad immaginare un nuovo caso di tubercolosi che colpisca un immigrato senza fissa dimora collocato in questa ipotetica nuova strada a loro riservata, come potremmo noi individuarlo, prestargli soccorso e sgombrare tutto l’edificio in cui risiede, come accaduto con lo sventurato appena ricoverato? Lancio quindi un’ulteriore, l’ennesimo appello a non lasciarci soli. Siamo allo stremo. La situazione è diventata insostenibile. Intervengano le Istituzioni il prima possibile, prima che sia troppo tardi…». Più specifico, rispetto alla problematica, l’assessore Montanino: «Mi preme tranquillizzare – afferma il responsabile all’Igiene e Sanità – i cittadini sui rischi connessi alla eventualità di contagio della tubercolosi. Essa può avvenire solo attraverso rapporti diretti con persone infette, quindi le possibilità di diffusione sono piuttosto basse. Ovviamente è sempre consigliabile prestare la massima attenzione, ma senza lasciarsi prendere da inutili allarmismi. Abbiamo immediatamente provveduto ad individuare le persone che sono state a contatto col ragazzo colpito, procedendo a tutte le analisi del caso proprio al fine di escludere ogni ipotesi di contagio relative ad altri soggetti. Purtroppo la situazione è molto delicata, chiedo anche ai cittadini, soprattutto quei proprietari di abitazioni o locali che ospitano immigrati provenienti dal Bangladesh, di darci una mano, di essere più vigili, anche denunciando nel caso riscontrassero delle anomalie all’interno dei loro locali dati in fitto. Ora più che mai c’è bisogno della massima coesione per arginare il fenomeno».
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