“Partire dalle periferie per ricostruire una città a cui hanno tagliato le ali”.
Ad affermarlo è il candidato a sindaco per le primarie del centrosinistra, il professore Carmine Alfano.
Il medico di Torre Annunziata continua il suo tour nelle realtà dimenticate di Torre aspettando l’appuntamento elettorale del 26 febbraio, appuntamento nel quale potranno votare liberamente tutti nelle sedi allestite.
Una giornata intera trascorsa con alcune delegazioni di cittadini nel rione di Rovigliano, nella zona del Quadrilatero delle Carceri e infine aperitivo tra giovani.
“Sono stati tre incontri molto costruttivi – spiega Carmine Alfano – tre momenti diversi nei quali ho raccolto testimonianze, incassato delusioni, toccato con mano piccoli problemi che negli anni, a causa dell’indifferenza delle istituzioni, si sono trasformate in emergenze. I torresi per anni non sono stati ascoltati, è questo quello che mi hanno ripetuto in tutte e tre le realtà ed è stato duro digerire la delusione e la mancanza di fiducia. E’ stato mortificante sentire la rabbia di chi deve fare i conti ancora con difficoltà legate alla vivibilità: strade senza illuminazione, intere arterie dove lo slalom tra buche diventa necessario, spiagge che dovrebbero rappresentare occasione di turismo. Ho visitato poi alcuni capannoni industriali dismessi che potrebbero essere invece riconvertiti e riutilizzati per nuovi indotti di lavoro e officine di idee, dialogato con tre imprenditori nel settore nautico che mi hanno presentato tutte le difficoltà che continuano a dover affrontare nonostante i poli che insistono sul nostro territorio”.
Il professore Alfano ha poi fatto tappa nel Quadrilatero delle Carceri: “Siamo nel 2017 e mi chiedo come sia possibile vivere ancora in quelle condizioni”.
La mattinata si è conclusa con un aperitivo tra giovani “Sono la linfa di una nuova politica, devono essere il motore in grado di rimettere le ali ad una città stanca di dover restare ferma, immobile ed ingessata. Si è già perso troppo tempo”.
“Ho accolto – conclude Carmine Alfano – con piacere ed entusiasmo la proposta dei residenti: costituire comitati di quartiere che mensilmente, attraverso un loro rappresentante, possano raccogliere e portare le loro istanze in Comune per permettere una più veloce soluzione dei problemi. Basta orari di ricevimento: la casa comunale è prima di tutto dei cittadini: gli amministratori hanno il dovere di essere a servizio di chi li elegge, di chi da loro fiducia e confida in un miglioramento.