Napoli – Atalanta 0 a 2. Una sconfitta amara. Sarebbe inopportuno mettere in discussione le capacità e le potenzialità degli azzurri e del suo allenatore che, per molte partite (senza sosta) ha insegnato lezioni di calcio non indifferenti e che non sono passate inosservate in tutto il mondo. Ma nel calcio, si sa, puoi far bene (anzi stra-bene) anche per 14 partite di seguito, appena fai un passo falso ed hai un calo di tensione e concentrazione, passare dai complimenti alle polemiche è un niente. Forse, anche meno di un battito di ciglia. Ma, commenti a parte, passiamo alle nostre pagelle simpatiche che questa settimana abbiamo integrare associando ad ogni calciatore azzurro un personaggio dei cartoni animati.
Reina – 6. E’ l’unico che ci crede anche dopo il 2 a 0. Carica i suoi fino alla fine. In diverse occasioni evita l’imbarazzo del 3 a 0. Non si arrende mai, nemmeno dopo il fischio finale. NARUTO
Hisaj – 4. Purtroppo il terzino albanese non c’era. Sembra quasi un ubriaco in cerca di casa. Non è mai entrato nel campo di gioco. Sbaglia passaggi, ha poca lucidità che lo costringono ad interventi a limite, procurandosi anche il giallo. Sarri lo cambia per evitargli ulteriori figuracce. BARNEY GAMBLE (I SIMPSONS)
Maksimovic 4,5. – Purtroppo il ragazzo non riesce bene ad entrare negli schemi difensivi di Sarri. Poi, se a questo limite (momentaneo) ci aggiungi le difficoltà tecniche, quello che ne esce è soltanto uno spettacolo (purtroppo) poco piacevole. Sembra ancora in cerca di un qualcosa che gli sfugge continuamente dalle mani. Ma anche dai piedi. Ne è dimostrazione il secondo goal dell’Atalanta. ZAZZA’ (LUPIN)
Albiol 5. – A lui tocca la gestione della difesa, ma sembra che la cosa gli sia sfuggita di mano. Nel reparto da lui capitanato sembra essere scoppiato un party di pazzi scatenati. Fuori controllo. HOMER SIMPSON
Gholuam 5+. – E’ l’unico del reparto difensivo che almeno ci prova. Anche se con scarsi risultati. Cross imprecisi. Troppi. Spesso rinuncia anche al cross forzando troppo la mano. Pretende molto. JULIAN ROSS (HOLLY E BENJII)
Diawara 5-. – E’ troppo assente nella manovra di centrocampo. Solitamente è tra gli impavidi del cabina di regia, ma stavolta si è lasciato troppo intimidire dal pressing deciso degli avversari. SHAGGY ROGERS (SCOOBY-DOO)
Hamsik 5. – Il capitano subisce il pressing avversario e reagisce male ogni volta che ha la palla tra i piedi. Troppo pigro, questa volta. Sarri è costretto a cambiarlo per dare vivacità alla manovra offensiva. PETER GRIFFIN
Zienlisky 5,5.– Gioca a sprazi la sua partita, e quando lo fa è forse tra i più pericolosi della formazione di mister Sarri. Deve crescere ancora, però è sempre sulla giusta strada. Ieri, si è visto un po’ meno, ma si è sempre visto. GHOAN (DRAGON BALL)
Callejon 4,5.– Quello che si divora sul 2 a 0, forse è l’emblema che per lo spagnolo non è la sua gara perfetta e fortunata. Troppo impreciso sotto porta e poco determinato nei momenti cruciali del match. Sembra quasi arreso e innervosito. PAPERINO
Insigne 5,5. – E’ ancora una volta il migliore dei suoi, ma stavolta tocca anche a lui un mea culpa. Troppi errori sotto porta, ma corre e lotta comunque. Ciò nonostante, la sua vera forza, quella determinante, non riesce ad emergere durante il match. VEGETA CONTRO GOKU
Mertens 5. – Purtroppo il folletto belga non riesce proprio a trovare un varco giusto. Quando si presenta la sua occasione la sciupa troppo facilmente. Rincorre il suo obiettivo, ma ogni volta che è ad un passo non lo raggiunge. Sembra quasi rassegnato. WILE E. E COYOTE A CACCIA DI BEEP BEEP
Milik 5. – Entra e fa vedere qualcosa di diversa in attacco. Ma è troppo poco il tempo a sua disposizione. GOKU FUORI ALLENAMENTO
Maggio 5+. – E’ troppo poco anche per lui il tempo a disposizione, ma in un paio di occasione brucia la fascia e sul tempo gli avversari. E’ LUI BEEP BEEP
Pavoletti 5. – Ma è un voto di incoraggiamento. Entra, ha anche lui poco a disposizione e combina ben poco. E’ in continua caccia della palla. Ma non la trova. TOM (TOM E GERRY)
Sarri 6-. – Il mister non si discute. Prova anche a cambiare le sorti della squadra, stravolgendo l’attacco. La palla non è voluta entrare, purtroppo. GENIO DELLE TARTARUGHE