Pompei, morte sospetta di Pietro Apuzzo. L’appello della famiglia: “Vogliamo la verità”

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Caso Apuzzo. Dopo sei mesi dalla morte sospetta ancora non si hanno notizie del brigadiere pompeiano Pietro Apuzzo. Stavolta a fare rumore è l’appello della famiglia: “Si sono dimenticati del nostro caro. Il presidente De Luca dov’è? Perché ha pensato solo a Nola?”. Il fatto è accaduto lo scorso 23 uglio quando Pietro Apuzzo, all’età di 57 anni, è deceduto all’ospedale Pascale di Napoli dopo un calvario di trentadue giorni. Ricoverato il 21 Giugno per un’operazione di “routine” (esportazione di un polipo benigno), la sua situazione si è complicata giorno per giorno con i medici costretti ad effettuare anche un secondo intervento riparatore. A fine luglio, poi purtroppo, la morte, con l’immediato intervento dei Carabinieri del Vomero che, delegati dalla Magistratura di Napoli, hanno sequestrato salma e cartella clinica aprendo un’inchiesta sul caso. Solo dopo dieci giorni, il 2 Agosto, veniva effettuato l’esame autoptico alla presenza di otto medici, tra cui cinque di parte, e tre inviati dalla Procura. È da quel giorno che, poi, la famiglia di Pietro non ha avuto più notizie per fare chiarezza sulla morte del proprio caro. “Sono passati più di sei mesi e non sappiamo ancora perché il nostro Pietro è morto. Perché tutto questo ritardo? Perché in questi mesi non abbiamo ricevuto nessuna notizia, nessun documento, niente di niente. Il nostro caro è stato dimenticato. Noi vogliamo la verità. Non abbiamo avuto nessuna risposta, nemmeno da parte del presidente della Regione Campania. È a lui, in primis, che ci rivolgiamo. Perché tutto questo ritardo? De Luca perché hai pensato solo al caso di Nola e alla morte del nostro Pietro no? Sono passati sei mesi e noi ancora non sappiamo nulla”. Sulla vicenda sta indagando, intanto, la Magistratura di Napoli con il P.M. Sergio Amato che, al momento, ha inserito nel registro degli indagati tre medici del Pascale, tra cui anche un primario.