Pompei, il nuovo dispositivo ztl parte a marzo: la polemica dei cittadini

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Ztl a Pompei. Argomento tanto complesso quanto scottante da affrontare. Sulla questione si legge, da sempre, una netta spaccatura tra chi è favorevole e chi, invece, boccia il dispositivo in maniera categorica. Intanto, però, il primo marzo parte a Pompei l’istituzione della zona a traffico limitato, in via sperimentale per la durata di sessanta giorni. Ciò detto, quindi, solo a partire dal primo maggio si incomincerebbe a fare sul serio riguardo al pagamento del ticket per i bus turistici e per tutti i mezzi di lunghezza superiore a sette metri che voglio entrare nel centro di Pompei. Altro argomento molto spinoso da affrontare e che vede la città quasi spaccata in due, tra i “si” e i “no”. Fino ad allora i mezzi turistici e tutti gli altri mezzi veicolari con lunghezza superiore a sette metri sono tenuti a pagare la tassa d’ingresso di 80 euro ma per sessanta giorni non saranno applicabili multe per chi evade la tassa d’ingresso per il semplice motivo che solo a partire dal primo maggio è prevista l’istituzione della zona rossa – area di transito a pagamento – e la zona gialla – area d’ingresso -. Il Piano Generale del Traffico è stato varato nel novembre del 2011, ma solo oggi si definiscono le regole per portarlo a regime nell’ambito della gestione della società Pubbliparking, che già provvede all’incasso della tassa dovuta per la sosta a pagamento nelle strisce blu. Sulla questione sono insorti cittadini, commercianti ed imprenditori della città degli scavi che, ieri, si sono riuniti per affrontare la questione all’Hotel Amleto di Pompei. “Presso l’hotel Amleto si è svolta una riunione spontanea di cittadini, per contestare la delibera n 35 che ha istituito la Ztl con il pagamento del ticket bus – si legge nel comunicato a seguito della riunione -.Un folto numero di presenti, con la supervisione di alcuni professionisti, ha esaminato in dettaglio il provvedimento ed ha in esso rilevato forti contraddizioni con altri provvedimenti già adottati e tuttora vigenti. Ha altresì rilevato l’incomprensibilità della sua concreta applicazione”. Il nuovo dispositivo sarebbe anche in contrapposizione con la vecchia ordinanza che vieta l’accesso agli autobus nella zona archeologica in questione. “Emerge il dubbio che la riscossione debba avvenire addirittura a mano – continua -. Inoltre alcuni interventi hanno espresso timori sul peggioramento della qualità della vita e della circolazione veicolare. Oltre i danni all’economia cittadina. Ma le critiche peggiori sono emerse sulla disparità di trattamento che viene introdotta sul territorio Pompeiano. Come ad esempio con il Centro commerciale lasciato fuori dalla zona a pagamento. Con l’auspicio che il neo commissario adotterà validi correttivi per porre rimedio a questa situazione quanto mai imbarazzante, annullando questo dispositivo”. Conclude, infine, il comunicato: “Hanno comunque ribadito che una zona a pagamento dei bus è possibile e nel contempo aiutare l’economia cittadina. Chi porta lavoro in città deve essere premiato con l’esenzione della tassa e viceversa chi non si trattiene in città deve pagare e anche molto”.