Tutela e promozione di un’eccellenza irpina: la corylus avellana come brand

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“Un’eccellenza del territorio, come la corylus avellana, conosciuta con questa denominazione in tutto il mondo, necessita di una promozione che dia la giusta dignità ad un prodotto dalla forte valenza economica e sociale” afferma Pellegrino Palmieri, esecutivo regionale federazione Verdi. La corylus, che deve il suo nome alla somiglianza con un elmo, è utilizzata anche nella filiera industriale delle grandi marche, come la viterbese e la cuneese, senza godere però della stessa dignità. “Purtroppo attualmente non vi è nessuna attività legata alla valorizzazione del prodotto; la mancanza di certificazione e tutela non sono però sinonimo di mancanza di qualità” continua Palmieri. “La nostra idea è quella di una creazione di un comitato tecnico-scientifico atto ad elaborare iniziative concrete per lo sviluppo della nostra eccellenza, a cui è indissolubilmente legata la valorizzazione del baianese”. Proprio in questi giorni i promotori dell’iniziativa hanno avuto modo di presentare alla comunità le idee progettuali attraverso un tavolo di discussione visto come “la volontà di iniziare un percorso coniugando il mondo scientifico e l’industria di trasformazione dei prodotti”. Oltre a Domenico Biancardi, sindaco di Avella e presidente della comunità montana Partenio Vallo Lauro, a Rosanna Carpentiero, presidente del consiglio comunale di Avella con delega all’agricoltura, erano presenti anche Vincenzo Peretti, docente di biodinamica alla Federico II e direttore del consorzio di tutela Provolone del Monaco Dop ed Ettore Guerrera, direttore tecnico del Centro Studi Biodiversità Alimentare presso l’Università Federico II di Napoli, già precedentemente impegnato su studi sul nocciolo. Diverse le proposte avanzate: dal cambio dello stendardo cittadino alla conversione del nome da “Avella città d’arte” ad “Avella città della nocciola”, dalla costituzione di un centro di ricerche, dove si possano mettere a punto le migliori tecniche di lavorazione all’idea della creazione di un evento annuale per coinvolgere tutti gli operatori del settore e a quella di un consorzio che fornisca  le indicazioni ai coltivatori per raggiungere standard qualitativi elevati fino alla proposta di collaborazione con le scuole, per promuovere attività legate ai prodotti locali. “Occorre porre l’accento sull’esigenza di creare non solo attività di marketing e di promozione del territorio attraverso la nocciola, ma c’è bisogna anche di una rete virtuosa tra produttori, imprenditori e professionisti impegnati nel settore gastronomico, che già nelle loro produzioni utilizzano ampiamente le nocciole“ sottolinea Palmieri. “Miglioramento dei redditi degli agricoltori, permanenza della popolazione rurale nelle zone, creazione di un sistema dove possano impegnarsi diverse professionalità: questi alcuni dei vantaggi della la creazione di un brand” “Ci tengo a sottolineare che non deve essere relegato unicamente alla città di Avella ma l’auspicio è quello di poter parlare di città del Baianese: un’occasione, quindi, non solo per gli agricoltori, gli imprenditori dell’industria di trasformazione e commercianti, ma per l’intera comunità basso-irpina. Perché esiste, relativamente alla nocciola, ai suoi molteplici impieghi e al collegamento tra territorio e prodotti alimentari di eccellenza e, quindi, turismo, strutture ricettive, promozione del patrimonio archeologico e ambientale, la possibilità di contribuire, sensibilmente, al miglioramento delle condizioni economiche su larga scala”.nocciole