Torna “Eliconapoli”, l’appuntamento con l’Opera sul monte delle arti

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Rigoletto

A partire da domani, sabato 21 gennaio, torna, dopo il grande successo delle scorse edizioni, “Eliconapoli”, l’appuntamento annuale dedicato alle opere in cartellone al San Carlo. Un servizio che il mentore-conduttore Eduardo Savarese, scrittore per la e/o, e la Casa delle arti e dei Mestieri (http://www.casadelleartiedeimestieri.it/ ), gestita da “A ruota libera Onlus” (http://www.aruotaliberaonlus.org/Chi-Siamo.html) all’interno del Pio Monte della Misericordia, offrono a tutti come sempre a titolo gratuito (potrebbe essere una bella occasione di scoperta anche per i bambini). Il filo conduttore che quest’anno lega il programma è “Di genitori e figli”, e come può il pensiero non volare al “Rigoletto”, seconda opera della stagione sancarliana dopo l’ “Otello” di Rossini. A farci ascoltare i più importanti estratti del capolavoro verdiano, Carmen Osato come Gilda, già applaudita Norma nella scorsa edizione e Antonio Braccolino come Rigoletto, accompagnati da Stefano Celentano.

Eduardo Savarese
Eduardo Savarese

“Genitori e figli” è un tema che l’opera non perde mai di vista e tratta sempre con lucidità propria di una forte coscienza degli archetipi, che rimandano a una dimensione originaria e fondamentale dell’animo umano, attestata nelle storie dalla predominante presenza della figura paterna, con tutti gli elementi tipici, ad esempio Possessività del padre sulla figlia in Rigoletto, Sacralità del padre sul destino del figlio nel Padre Germont de “La Traviata”, Pietà del padre per le preghiere della figlia in Simon Boccanegra; indirizzata da trame in cui la differenza dei sessi nella coppia parentale è quasi costante, rari i casi di un conflitto madre-figlia o padre-figlio. “Elektra” è uno di questi: il racconto della rivolta della giovane greca contro la madre Clitemnestra, anche se il testo non è di marca operistica, ma viene dall’omonima tragedia di Euripide.

“Eliconapoli” mutua il nome dall’Elicona, monte delle Muse cantato da Esioso e qui trova la propria formula vincente: l’opera non nasce e vive da sola, non è un’isola lontana dalle altre arti, anzi del loro contributo si avvale e con esse si fonde, come dimostrano famose collaborazioni tra musicisti e scrittori (le coppie Verdi-Boito, Debussy-D’Annunzio, Mascagni-Verga), comprese le intese naufragate, come tra D’Annunzio e Puccini. Soprattutto negli allestimenti più moderni, le messinscene hanno rivolto omaggi al cinema, alla pittura, all’architettura etc. Dunque, Savarese ha inaugurato un percorso in grado d’infilarsi al meglio nelle maglie della contemporaneità: in un’epoca come la nostra, che ha fatto del mescolamento dei linguaggi un cavallo di battaglia, qualcuno che ci spieghi con chiarezza come questi siano diversi ma quali possibilità si aprano alla loro comunicazione, è davvero utile.

Il programma: locandina eliconapoli