“Pompei snobba lo sport”. Potrebbe essere anche il titolo rappresentativo degli ultimi 10 anni, per riassumere (brevemente) il rapporto che, un po’ alla volta, si è creato tra la città degli scavi e lo sport. A rendere ancor più evidente quest’idea sono le numerose strutture sportive che, dallo splendore degli anni scorsi, sono passate all’abbandono e all’incuria totale. Troppe strutture abbandonate. Basti ricordare quello che, fino a circa 10 anni fa, era il centro sportivo San Paolo, di proprietà della Curia di Pompei che, per tutta una serie di problemi burocratici, ha sottratto la struttura all’omonima ed annosa scuola calcio, sancendo, così, la sua fine. Poi, un’altra struttura abbandonata, ancor prima del centro sportivo San Paolo, è stata quella del campo sportivo Fossa di Valle di via Nolana. Unica struttura prestigiosa di Pompei (col manto erboso), che è stata lo scenario (per decenni) di disputa di numerosi campionati, anche di spicco. Ricordiamo la Promozione Eccellenza della Virtus Pompei degli anni 90. Ancora, un’altra struttura è finita nell’occhio del ciclone negli ultimi 20 anni. Si tratta del campo sportivo del “Seminario”, di proprietà del Santuario di Pompei. A finire in questa black list, infine, è stato anche il campo sportivo Bellucci, che negli ultimi anni è rimasto chiuso al pubblico per lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’intera struttura. Un’odissea infinita. Quest’ultimo, infatti, negli ultimi mesi, è stato oggetto di forti proteste e polemiche. Un’opera che doveva essere consegnata ed ultimata entro 31 dicembre 2015. Ma ostacoli di carattere burocratico e problemi tecnici, stanno ritardando l’ultimazione dei lavori. Insomma, l’unico sport (purtroppo) che si riesce a praticare a Pompei è quello in strada, fatta eccezione per alcune associazioni sportive che, nonostante tutto, sfidano la sorte e vanno avanti determinate cercando di portare in alto il nome di Pompei nello sport.