L’asilo nido del Comune di Eboli rischia di chiudere. La denuncia arriva da Carlo Astone, segretario provinciale della Uil Fpl Salerno, che da tempo sta chiedendo all’amministrazione comunale eburina di effettuare assunzioni di nuove educatrici per evitare la serrata della struttura. Un braccio di ferro, quello tra Comune e sindacato, che va avanti ormai da mesi. “Era il 23 maggio scorso quando, attraverso una nota, evidenziammo come Uil che, negli ultimi anni, sono state collocate in pensione diverse educatrici dell’asilo nido. Tutto questo senza contare nel 2017 sono previsti altri pensionamenti. Ribadiamo, pertanto, per l’ennesima volta che se si vuole evitare una lenta ed inesorabile chiusura del servizio, almeno in parte vanno sostituite”, ha detto Astone. “Dal 2005 le professionalità acquisite all’interno del Comune di Eboli non vengono tenute nella giusta considerazione dai vari piani di fabbisogno del personale. Riteniamo quindi che i tempi siano maturi per rivolgere un’attenzione a detto personale iniziando prioritariamente dalle categorie B, le quali si ricorda che in alcuni casi assicurano l’espletamento delle funzioni di interi uffici”.
Ma l’amministrazione comunale, secondo il sindacato, non ha preso minimamente in considerazione le indicazioni delle parti sociali e per quanto attiene l’asilo nido non ha tenuto minimamente conto delle proposte nel piano approvato per il triennio 2016 – 2018. “E’ il caso di stigmatizzare le scelte dell’Ente, anche alla luce di quanto disposto dal Decreto legislativo numero 113 del 24 giugno 2016, convertito nella legge numero 160 del 7 agosto scorso, che prevede il superamento del vincolo per le amministrazioni locali e regionali di ridurre l’incidenza della spesa del personale su quella corrente, mentre prevede un piano di assunzioni per gli educatori degli asili nido e delle scuole materne. L’articolo 17 dispone la possibilità per gli enti locali di dare corso nel triennio 2016/2018 ad un piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante ed educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa. Il reclutamento di tale personale và al di fuori del tetto di spesa per le nuove assunzioni”. Per Astone, dunque, il Comune può riparare quanto non previsto nel piano triennale 2016-2018. “Si può varare, in applicazione di quanto previsto dal richiamato articolo 17, un piano straordinario per il 2017 e 2018, finalizzato alla copertura completa dei posti di educatrici asili nido resosi vacanti negli ultimi anni”, ha concluso il sindacalista. “E’ inutile evidenziare che il mancato accoglimento della presente verrà interpretato come una chiara volontà dell’attuale Amministrazione, in linea con le precedenti, di chiudere l’asilo nido comunale in contrasto con la tendenza nazionale, dove la linea è quella di attivare gli asili nido pubblici”.