A Volla un assemblea pubblica per ripartire dopo il referendum

Pubblicità

Il referendum del 4 dicembre scorso è stato fatale. Non solo per l’esito della consultazione popolare alla riforma costituzionale ma anche per l’alta affluenza ai seggi e la percentuale dei risultati. L’enorme distanza tra i due fronti: quasi venti punti percentuali tra la vittoria del No e la sconfitta del Si alla revisione della carta costituzionale, rappresentano forse una pietra tombale del Governo guidato da Matteo Renzi, il “rottamatore” della vecchia classe politica che con l’ultimo refe5rendum è riuscito a dare di nuovo voce a quei politici che pensavamo ormai scomparsi dallo scenario politico del paese.
Purtroppo, la feroce campagna elettorale per il referendum ha caricato il quesito di valenze politiche che sono andate al di là della sola materia costituzionale. L’esito del voto, quindi, ha aperto inevitabilmente una fase di grande incertezza per l’Italia, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista economico. Un paese che non conosce il suo futuro politico, è un paese che non ha prospettive di crescita concrete, perché non ha ancora chiara la linea programmatica da seguire nei prossimi anni e senza una leadership forte è difficile immaginare un lungo periodo di stabilità economica.
Ma quali potrebbero essere gli scenari politici futuri e quali saranno le ripercussioni sull’economia del Paese dopo la bocciatura degli italiani alla riforma costituzionale voluta da Renzi?
Per dare una risposta a queste domande e per analizzare nel dettaglio il voto referendario il Comitato del NO di Volla, composto da A rezza e Lista civica Per Volla Diamoci una Mano, ha organizzato per lunedì 12 dicembre dalle ore 19:00 alle ore 20:30 un assemblea pubblica rivolta ai cittadini, alle associazioni e alle forze politiche locali.
3Secondo Christian De Luca, promotore del Comitato del NO di Volla che nelle settimane precedenti al voto referendario è stato protagonista di numerose iniziative per sostenere le ragioni del rigetto della riforma costituzionale “la vittoria schiacciante del NO deve necessariamente tradursi in una lotta per i diritti e i doveri sanciti dalla Carta Costituzionale e l’assemblea pubblica potrebbe essere l’occasione giusta per provare ad unire le forze sociali e politiche locali dando vita ad un progetto di cittadinanza attiva sul territorio, in grado di canalizzare tutte le energie necessarie per ragionare insieme sul futuro di Volla”.

Una sfida ambiziosa che parte da un dato oggettivo, quello del risultato al referendum costituzionale, dove Volla risulta tra i comuni campani con una delle percentuali più alte di NO (74%) e che potrebbe rappresentare il punto di inizio di un processo di rinnovamento condiviso da chi il 4 dicembre scorso ha deciso, indipendentemente dal credo politico, di recarsi alle urne per esprimere il proprio dissenso ad una riforma costituzionale di cui già nessuno parla più.