Scafati: dal Royal Albert Hall al Ferro 3.0, Bavota e la sua ascesa.

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Un venerdì sera d’eccellenza al circolo culturale Ferro 3.0, situato nella piazza principale di Scafati. Un ospite atteso, d’onore e allo stesso tempo di famiglia: Bruno Bavota, compositore napoletano che in dieci anni di carriera ha girato Europa e toccato le sponde degli Stati Uniti.  Comincia a 24 anni con la chitarra acustica poi qualche anno dopo si avvicina al pianoforte che diventerà la sua rivelazione. Nel 2010 lancia l’album “Il Pozzo d’amor”. Tre anni più tardi “La casa sulla luna” che avrà un ottimo riscontro di critica che lo condurrà all’ Albert Royal Hall di Londra, in un festival da lui inaugurato suonando allo stesso piano utilizzato in passato da Elton John. “Ho accolto il successo con estrema semplicità. Mi prendo quello che viene, tutto ciò che sia positivo, non mi sono montato la testa perché la musica deve essere portata in giro. Sono il napoletano di sempre” dice Bruno in attesa di esibirsi sul palco del Ferro 3.0. Il marchio Apple ha utilizzato un suo brano “Passengers” per una campagna pubblicitaria e Paolo Sorrentino ha inserito “If only my heart were wide like the sea” nella playlist della serie TV “The Young Pope” andata in onda fino a qualche settimana fa su Sky Atlantic. La sua musica è apprezzatissima all’estero e a chi gli chiede come mai non abbia identico successo all’Italia Bruno risponde che “Non vi è educazione e cultura musicale e soprattutto poca curiosità per le novità”. A dicembre completerà il suo tour in Italia e da Gennaio via al tour internazionale.