Alla scoperta di un classico: all’Accademia Pontaniana proiezioni de “La montagna incantata” di Thomas Mann

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Hans Castorp e Claudia Chauchat dallo sceneggiato
Thomas Mann
Thomas Mann

E’ dovuto arrivare dalla Corea il materiale dvd per la riproduzione dello sceneggiato “La montagna incantata”(Der Zauberberg) di produzione tedesca con la regia di Hans W.Geissendorfer e trasmesso dalla Rai nel 1984. Le proiezioni sono state organizzate nell’ambito del corso di “Storia della Filosofia contemporanea” del Prof. Domenico Conte, che nel programma 2015/2016 ha inserito il Bildungsroman di Mann come caposaldo del percorso d’insegnamento. Viale Mazzini cede i documenti delle Teche solo a enti e fondazioni (quale maggiore ente di una università e di un istituto di cultura?), eppure, nonostante l’insistenza sull’interesse studentesco della visione, in prima battuta è stata richiesta all’Accademia Pontaniana una somma di 150 euro, poi si è aggiunta la clausola di dover andare a Roma in una cineteca Rai. Nonostante il comportamento miserabile e cieco della “televisione pubblica”, lo sceneggiato approda nelle stanze della nobiltà intellettuale napoletana con partecipazione gratuita per chiunque (Via Mezzocannone n. 8)

Giovedì 15 si terrà la seconda proiezione, che segue alla prima visione di lunedì scorso, l’ultima data è fissata per il 19 dicembre (alle ore 15:30). Per chi voglia farsi un giro, è un’occasione unica per riscoprire le radici e i problemi che innervano la civiltà Novecentesca e odierna; un

Copertina di una pubblicazione del romanzo
Copertina di una pubblicazione del romanzo

intreccio di punti chiave del nostro essere che allora venivano trattati come una novità e su cui oggi tanto ancora riflettiamo: la Psicanalisi, l’Amore, la questione dell’uomo carismatico, la Malattia, l’Umanesimo, la Ragione, il Tempo, quello soggettivo, quello dell’epoca e quello di sempre… Un viaggio nell’Uomo attraverso la formazione di Hans Castorp, l’eroe che ci porta a crescere e capire più di noi nel momento in cui egli arriva a capire sé stesso e da imberbe adolescente imborghesito diventa uomo consapevole

Mann il premio Nobel l’ha ricevuto per “I Buddenbrook”, affresco della società borghese in un senso che ancora risentiva degli schemi ottocenteschi del romanzo, infatti il suo contento non ha potuto essere totale perché gli accademici di Svezia non avevano tributato proprio allo Zauberberg lo stesso riconoscimento che aveva pur riscosso nel pubblico. Insomma, è questa l’opera in cui Mann fa la radiografia del suo Tempo e ce la restituisce sottoforma di allegoria, della stasi del Sanatorio Berghof che un progetto seriale è particolarmente adatto ad illustrare, perché rispetto a un film l’attenzione alla trama può dispiegarsi in tutta la sua funzionalità e adottare lo stesso ritmo del testo, che già vede scolpita nella scrittura la frenesia delle scene ironiche e il dialogo degli sguardi: si tratta di uno sceneggiato pienamente coerente allo Spirito del romanzo. In genere i film si assumono dopo la lettura del libro, ma per l’esattezza di quest’opera audiovisiva, il contrario potrebbe per molti essere l’abbrivio di una riscoperta profonda del grande classico.

Qui la scheda dello sceneggiato:

http://www.rewind.rai.it/scheda.asp?serie=540