Pompei, spaccio su WhatsApp: in manette 20enne

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Un’ indagine portata a termine dalla polizia di stato di Pompei, guidata dal vicequestore Angelo Lamanna, ha fatto scoprire una chat di “spaccio”. WhatsApp con i numeri dei clienti stretti ed un lanciarazzi per avvisare che la merce era arrivata, e, quindi, disponibile. È quanto è stato scoperto dalla forza dell’ordine di Pompei che hanno denunciato un 20enne del posto, F. C., per spaccio di sostanze stupefacenti e per detenzione di arma da sparo. L’indagine è riuscita grazie alla scaltrezza dei poliziotti in borghese che si sono infiltrati tra i clienti, per settimane, senza farsi scoprire. Quasi la trama di un film poliziesco. Tra i contatti del giovanissimo molti ragazzi di Pompei, persone tra i 18 ed i 30 anni che ordinavano le sostanze stupefacenti attraverso lo smartphone utilizzando anche parole in codice per comprendersi. L’arrivo della droga, poi, era annunciato dagli spari del lanciarazzi. Dunque, un’ operazione durata mesi, ma seguita in maniera capillare e delicata dalla polizia di stato di Pompei.