Pompei, notificato ad un consigliere dimissionario il ricorso al Tar: la situazione potrebbe “capovolgersi” in tribunale

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Ferdinando Uliano
Ferdinando Uliano

E’ stato notificato, ieri nel tardo pomeriggio, il ricorso al Tar dell’ex sindaco di Pompei Ferdinando Uliano all’ex consigliere dimissionario Stefano De Martino, uno di coloro che ha giocato un ruolo importante nella sfiducia a Uliano, passando dai banchi di maggioranza a quelli di opposizione sostenendo che tra i due non c’è mai stata comunicazione. Uliano fu sfiduciato lo scorso 30 agosto da dieci consiglieri dimissionari (tra cui due di opposizione, Stefano De Martino e Luigi Ametrano). Una situazione che ha portato al commissariamento del comune di Pompei, ora supervisionato dal commissario prefettizio Donato Cafagna. Ad oltre due mesi dalla sfiducia ad Uliano è già aperta e accesa la corsa elettorale nella città degli scavi. Le riunioni si susseguono quotidianamente senza sosta. Le vicende politiche di Pompei finiranno, però, nelle sale di un tribunale. Il gruppo di Uliano impugna l’atto di sfiducia e sferra il contrattatacco, indirizzando il ricorso al Ministero degli Interni che ha indetto la sospensione dell’amministrazione comunale di Pompei per le dimissioni dei 10 consiglieri, firmatari dell’atto. Ma, incompatibilità ed illegittimità nella stesura dell’atto protrebbero far capovolgere la situazione. <<Si è avuto modo di rilevare che il Prefetto, esaminato l’atto di dimissioni contestuali reso dai consiglieri comunali e posto alla base del decreto che oggi si impugna, abbia ravvisato la non totale coincidenza del numero delle firme, sia in calce che a margine del foglio intermedio, ritenendo che ciò ingenerasse “dubbi sulla validità della stessa autentica e, conseguentemente, sulla reale formale manifestazione di volontà espressa da tutti i 10 Consiglieri di Pompei, finalizzata al dissolvimento di quel Consiglio comunale >>, questa la contestazione che si legge nell’atto notificato a Stefano De Martino, a firma di tutti e 6 gli ex consiglieri di maggioranza (Alberto Robetti, Giuseppe Del Regno, Raimondo Sorrentino, Pasquale Vitulano, Gerardo Conforti, Attilio Malafronte) che sono rappresentati e difesi dall’avvocato Domenico Coppola di Napoli. Sarebbero, infatti, tre le firme che non combaciano in calce e a margine. Una mossa, questa del gruppo dell’ex sindaco Uliano, che ha tutto il sapore di una “ripicca”. Secondo anche alcune indiscrezioni, infatti, sembra che l’ex sindaco (che preferisce restare nel silenzio e non sbilancarsi ancora, ma riservandosi di indire una conferenza stampa nei prossimi giorni) sia consapevole del fatto che la volontà politica sia oramai determinata e manifesta, e nel caso in cui il ricorso dovesse passare con l’approvazione dei giudici sa bene che il suo ritorno a palazzo De Fusco avrebbe breve durata. A scegliere il sindaco di Pompei, quindi, potrebbero essere proprio i giudici nelle sale del tribunale. Non si dà per vinto, Uliano. Stavolta, passa all’attacco con il ricorso al Tar, già sapendo che in caso di vittoria avrebbe a sua disposizione la poltrona solo per poche ore. Errori nella stesura dell’atto di sfiducia riaprono, quindi, un nuovo scenario a Pompei.