Pompei, Franceschini negli scavi per inaugurare il progetto sul cibo degli antichi: è già “Eatstory-mania” – LE DICHIARAZIONI –

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“Pompei è città unica perché custode della memoria del nostro passato in tutti i suoi aspetti” così Massimo Osanna, Soprintendente del sito archeologico di Pompei, in occasione della presentazione di “Eatstory – da noi il cibo ha una storia”. Un’iniziativa con la quale la Coldiretti proporrà degustazioni di pietanze tipiche del menù degli antichi romani ai visitatori degli scavi. Le meraviglie antiche della città vecchia passeranno, dunque, anche attraverso il palato dei turisti. Intanto, è già successo l’iniziativa “Eat’Story” di Coldiretti e del Ministero dei Beni Culturali e al Turismo, che stamattina si è tenuto all’interno del sito archeologico, nella CAsina dell’Acquila. Hanno preso parte alla conferenza di inaugurazione: il Ministro Dario Franceschini, il Direttore Generale Soprintendenza Pompei Massimo Osanna, il Diretto del Grande Progetto Pompei il Generale Luigi Curatoli e il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.
Alla presenza del Ministro Dario Franceschini è stato inaugurato il progetto che permetterà di valorizzare le eccellenze gastronomiche campane all’interno del sito archeologico, permettendo ai visitatori degli scavi di rivivere, anche con i sapori e gli odori, le atmosfere e le sensazioni di un passato che, nella Pompei eterna, sembra sia sempre dietro l’angolo. Stavolta succede grazie alla degustazione di pietanze e prodotti preparati secondo le tecniche in uso all’epoca dell’eruzione.

Dario Franceschini
Per il ministro Franceschini Pompei è simbolo del riscatto: “Siamo passati da un’immagine negativa a una immagine molto positiva di riscatto e rilancio, grazie al lavoro del soprintendente Massimo Osanna insieme con i generali del Grande Progetto Pompei Nistri e Curatoli”. Lo ha detto il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, che a Pompei sta prendendo parte alla presentazione di “Eatstory – da noi il cibo ha una storia”, iniziativa con la quale la Coldiretti propone il menù degli antichi romani ai visitatori del sito archeologico.
Secondo il ministro, inoltre, “la ricostruzione del centro Italia colpito dal sisma conoscerà lo stesso riscatto che ha avuto Pompei”. Quanto è stato fatto a Pompei, ha aggiunto il Franceschini, “è un grande lavoro, un lavoro straordinario che i soprintendenti, i funzionari, i dipendenti del mio ministero, con la stessa tenacia, la stessa caparbietà e la stessa operatività, stanno facendo dalle prime ore del mattino del sisma”

Massimo Osanna
“Pompei è città unica perché custode della memoria del nostro passato in tutti i suoi aspetti”, ha detto Massimo Osanna, Soprintendente del sito archeologico di Pompei, in occasione della presentazione di “Eatstory – da noi il cibo ha una storia”, iniziativa con la quale la Coldiretti, tra l’altro, proporrà degustazioni di pietanze tipiche del menù degli antichi romani ai visitatori degli scavi. Per il ministro Franceschini Pompei è simbolo del riscatto: “Siamo passati da un’immagine negativa a una positiva. Sarà così anche nei luoghi del terremoto”. “Le numerose testimonianze della vita quotidiana del mondo romano è quanto di più vivo e forte ci è stato restituito”, continua Osanna. “Sono numerose, a Pompei, le tracce tangibili dei gusti e delle tradizioni gastronomiche risalenti a 2000 anni fa. Dalle migliaia di graffiti ritrovati sui muri antichi, ai tanti oggetti di uso domestico rinvenuti nelle case, fino ai più fragili e impressionanti reperti organici carbonizzati, di legni, fibre ma soprattutto di cibi, da quelli preparati come le pagnotte di pane, ai prodotti della terra (cereali, fichi, melagrane, olive, lenticchie, ceci e tanto altro)”. Secondo Osanna, Eatstory “è l’occasione per mettere in evidenza l’origine dei nostri prodotti e dunque lo stretto legame tra mondo antico a moderno e la collaborazione con Coldiretti ci consente, attraverso la degustazioni di quegli stessi prodotti all’interno dell’area archeologica, di vivere un’esperienza unica”.

Luigi Curatoli
“La collaborazione tra la Direzione Generale del Grande Progetto Pompei, la Soprintendenza Speciale di Pompei e la Coldiretti, nel più ampio quadro del rilancio economico-sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata’ e del potenziamento dell’attrattività turistica della stessa area, ha lo scopo di coniugare il turismo culturale con la valorizzazione delle specificità agroalimentari del territorio”, ha dichiarato Curatoli, che ha, poi, continuato: “Il turista attraverso le brochure approntate da Coldiretti, scoprirà come 2000 anni fa si mangiasse in modo assai simile ad oggi, seppure i prodotti subissero una lavorazione evidentemente meno progredita. Proprio al fine di incrementare l’offerta turistica, la manifestazione che nasce a Pompei, qualora incontrasse il favore dei visitatori, proseguirà, durante il prossimo anno, negli altri siti archeologici dell’area appena menzionata, anche per favorire lo sviluppo socio economico della zona attraverso il rilancio delle imprenditorialità anche agricole”.