Antonio Marciano a Pompei con Alternativa Pompeiana & Progetto Democratico per avviare la campagna elettorale del gruppo di via Messigno. Riparte così AP&PD, dopo circa un mese di silenzio e di riunioni continue sul da farsi.
La campagna elettorale, a Pompei, è entrata già nel vivo. Il puzzle comincia già a comporsi. Quello che è certo è che il gruppo dell’ex sindaco Ferdinando Uliano (formato dai 6 “fedeli” che lo avevano affiancato fino alla fine della sua amministrazione) si è completamente sciolto, e quello che potrebbe scaturire sarà la nascita di una nuova coalizione con Uliano fuori da questi giochi, ma non di certo da quelli politici. Non si da per vinto, infatti, il sindaco sfiducaito lo scorso 30 agosto che torna, con slogan e post sui social, ad (auto)ricandidarsi alle prossime elezioni di maggio 2017. Resta sempre da capire, poi, quali siano le sorti del ricorso al Tar per i presunti errori all’interno dell’atto di sfiducia, impugnato dallo stesso Uliano.
Ma tornando all’incontro di sabato 5 novembre, il clima nel quartier generale (la sede di via Messigno) di AP&PD sembra sia stato il trampolino di lancio per la nuova campagna elettorale. Una sede completamente affollata, così come raccontano le stesse immagini (vedi video), che ha costretto a riempire anche i marciapiedi della strada. Un dibattito aperto, in cui lo stesso onorevole Marciano non si è di certo risparmianto, e non ha mandato a dirle: “Abbiamo cercato di far capire in tutti i modi e in tutti i luoghi ufficiali, al sindaco uscente, che non si possono sommare i numeri senza aver chairo il confine e il perimetro del tuo progetto politico. Perchè se sommi i numeri per rimanere a galla, ma non è chiaro il confine politico e la tua azione amministrativa, quegli stessi numeri rischiano di essere la tua tomba politica. Avevamo raccomandato di evitare di mettere in parti dell’amministrazione comunale forze di opposizione che non erano per nulla in linea con lo spirito di rinnovamento, di cambiamento e di riscatto che aveva animato una bella campagna elettorale fatta insieme”. Ha, poi, continuato l’onorevole Marciano: “Preferisco il tratto della durezza caratteriale all’essere mollicci assessori o essere mollicci consiglieri. Penso che la gente apprezza di più un tono alto quando è giusto averlo, ad atteggiamenti mollicci che non ti fanno assumere il coraggio di firmare un atto giusto e dovuto”. Passaggio veloce, ma non per questo meno intenso, è stato fatto anche sulla questione, oramai diventata annosa, del Partito Democratico di Pompei: ” Il Partito Democratico deve decidere cosa fare a Pompei. Deve decidere, soprattutto, di fare il Pd, ma deve farlo con gli uomini e le donne giuste, con lo sguardo rivolto al futuro e non al passato. Magari con un partito che si organizza, che apra una sede fisica, con un tesseramento fatto di gente che quando prende la tessa sa che si sta iscrivendo ad un partito e non al collocamento presso qualche centro commerciale della città”.