Disagi scuole. Il corteo in piazza Bartolo Longo degli oltre 500 studenti è uno di quei segnali forti lanciati alla città e alle istituzioni. Come uno schiaffo a un paziente svenevole che gli fa riprendere i sensi. Il liceo scientifico di Pompei “Ernesto Pascal” è ancora alle prese con la difficile situazione da risolvere circa la sede succursale dichiarata inagibile lo scorso anno, e chiede ancora chiarezza ed interventi. Oltre 500 studenti sono scesi in piazza, ieri mattina, per manifestare anche per questo (ma non solo). Una ferita (quella delle scuole) che, a Pompei, resta sempre aperta. Questione assai annosa, passata sotto la lente di ingrandimento di forti dibattiti politici. Il corteo “Decidiamo noi” (così come è stato denominato) è partito da via Unità d’Italia è si è diramato in tutte le strade del centro fino a concludersi davanti la casa comunale di palazzo De Fusco. Oltre al “no” al referendum, si è cercato di riportare l’attenzione anche sui numerosi disagi delle scuole del territorio.
<<Oggi siamo qui con un slogan: “no”- dichiara Alfonso Coccoli studente e referente Uds -. Ma non è un “no” riferito solo al referendum. E’ un “no” che va anche allo Sblocco-Italia, allo Jobs Act, e alla Buona Scuola soprattutto, che ci riguarda da vicino. Noi del liceo Pascal, infatti, non abbiamo una sede consona per gli studi che dobbiamo fare. La sede delle Scienze Umane di via Sant’Abbondio è inagibile. Chiediamo, da tempo, interventi anche nella sede succursale di Sant’Antonio Abate, perché è indecorosa, oltre che poco sicura>>.
Dello stesso parere è anche Francesco Somma (Uds): <<Abbiamo portato avanti questo processo in città, costruendo un corteo di studenti. Il nostro tema del corte non è solo il “no” al referendum costituzionale, ma è un “no” anche allo Sblocco Italia, la Buona Scuola e Jobs Act. Abbiamo vissuto anche sulla nostra pelle il fatto di avere uno svuotamento all’interno della nostra politica territoriale. Questo ci pesa e ci preoccupa>>.
(Foto di Mariasole Di Maio)