Una parola per descrivere quello che credevamo di esserci lasciati alle spalle solo poco tempo fa: sgomento. Anche in numerosi comuni del napoletano e del vesuviano si sono avvertiti strascichi di scosse: quale rischio per queste aree?
Il Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Francesco Peduto, raggiunto al telefono, rassicura:-“Non ci sono connessioni tra l’epicentro marchigiano e le zone del vesuviano-napoletano. Le scosse di queste aree non sono da collegare a quelle del centro Italia.” Ad ogni buon conto, l’allerta deve rimanere costantemente alta, già al di fuori di singoli eventi eclatanti:-“Si tratta comunque di zone ad alto rischio sismico e bisogna che i Comuni attuino un’efficace gestione delle emergenze, con un buon piano regolatore, con un piano di evacuazione da rendere effettivo attraverso esercitazioni periodiche della popolazione e la sua educazione, in modo da scongiurare tragedie come quelle recenti.” In proposito, ricordiamo in prima linea la costruzione di strutture secondo norme antisismiche, che nel caso del precedente terremoto ha fatto di Norcia un esempio virtuoso per non aver riportato né morti né feriti (nonostante si trovasse a soli 17 km in linea d’aria dall’epicentro del sisma).
Alleghiamo qui un prontuario della Protezione civile sul comportamento da seguire in caso di terremoto: http://www.focus.it/natura/che-cosa-fare-in-caso-di-terremoto