Saviano: evento espositivo “Confiteor”

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Il confiteor è la preghiera penitenziale della celebrazione eucaristica in rito romano; il confiteor è il momento in cui il fedele confessa i suoi peccati: “confesso a voi fratelli di aver peccato, in pensieri, parole, opere ed omissioni”. Strana coincidenza il fatto che pensieri, parole ed opere siano il punto di partenza e di arrivo dell’intero processo creativo artistico.

            L’evento espositivo diventa, dunque, il confessionale “ateo”: un confessionale aperto a tutti coloro che abbiano la voglia di ascoltare quel che gli artisti hanno da dire. Essi (ci) stanno chiedendo perdono: perdono per aver pensato al di fuori degli schemi imposti da una società e da una cultura sempre più ottusa e monologica; perdono per scegliere una comunicazione che vada al di là delle semplici parole, sempre importanti e presenti; ma (ci) chiedono perdono soprattutto per le opere, le loro opere, sintesi estrema di pensieri, parole ed azioni, e per il loro modo di rapportarsi al sistema mondo facendo della loro presenza un’assenza: l’arista vivrà sempre nel suo percorso creativo, anche quando non sarà fisicamente presente.whatsapp-image-2016-10-23-at-08-02-17

            Ora il re è nudo al cospetto di chi guarda, pronto ad essere schernito, ammirato, o guardato con indifferenza. Ed è proprio l’occhio attento dello spettatore a liberare l’artista dai suoi sensi di colpa e dai suoi peccati; l’occhio come organo visivo, ma anche l’occhio dell’animo sensibile sarà in grado di capire che, in fin dei conti, non vi è peccato nell’essere artista, nei suoi pensieri, nelle sue parole e nelle sue opere; al contrario, il loro “strano” modo di relazionarsi con il mondo, svela e dichiara che quel che si vede non è la realtà, ma un punto di vista della stessa: fornisce senso critico per riconoscere che anche ciò che si presenta come verità, anche quando lo fa proditoriamente, molto più di frequente è solo un punto di vista e come tale può essere accettato o respinto.

           whatsapp-image-2016-10-23-at-08-02-40 Con questi presupposti la situazione si ribalta: l’osservatore è finalmente pronto a “peccare” con l’artista, laddove per “peccato” si intenda qualcosa in grado di far ergere l’individuo al di sopra di quell’aurea mediocritas che come una spada di Damocle incombe prepotente sulla nostra quotidianità.

            Nel corso dell’evento si “peccherà” per Parole e Pensieri con la poesia di Mimmo Grasso, Bruno Di Pietro, Sergio Zuccaro, Ariele D’Ambrosio e Lindo Fiore, e per Opere ed Omissioni con i lavori di Pino Deodato, Cristian Leperino, Marisa Albanese, Nico Vascellari, Veronica Vecchione, Lello Lopez, Maurizio Elettrico, Lindo Fiore, Germaine Muller, Fiormario Cilvini, Vittorio Avella, Pietro Lista, Irene Petrella, Vincenzo De Simone, Caliendo Alfonso, Anna Pozzuoli, Livio Marino Atellano, Felix Policastro, Michele Attianese, Antonello Tagliafierro, Prisco De Vivo, Raffaele Avella, Luigi Vollaro, Sergio Gioielli e Giovanni Timpani.

            L’interazione tra artisti, poeti, pubblico e spazio fisico della galleria sarà totale: chiunque lo volesse potrà esprimere sensazioni, pensieri ed emozioni su piccoli fogli di carta che saranno raccolti e letti pubblicamente. In tal modo si espieranno le proprie “colpe”, si farà ammenda dei propri peccati e si tornerà alla routine quotidiana con una maggiore consapevolezza del proprio io e del modo con cui esso si rapporta alla realtà.

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Comunicato Stampa