Un errore nella stesura dell’atto di sfiducia potrebbe riabilitare l’ex amministrazione guidata da Ferdinando Uliano. Il ricorso da presentare al Tar entro il 30 ottobre sembra sia già pronto. Sulla questione, che ha scosso molto l’opinione pubblica nelle ultime ore, sono intervenuti anche esponenti dei vecchi banchi di opposizione, tra cui Salvatore Perillo, uno dei dieci consiglieri dimissionari che, con l’atto di sfiducia (oggi impugnato dall’ex sindaco di Uliano) ha permesso l’uscita di scena dai panorami politici della città dell’ex primo cittadino.
“Con riferimento all’iniziativa del Sindaco Uliano che ha annunciato a mezzo stampa di aver proposto ricorso al Tar avverso l’atto di dimissioni dei consiglieri comunali per presunte irregolarità formali, mi preme rappresentare che ancora una volta l’iniziativa è improvvida e strumentale oltre che infondata giuridicamente – spiega Perillo -. Ovviamente l’atto è inoppugnabile, ma esso rappresenta non solo una volontà giuridica, ma anche una volontà politica.Tale circostanza sembra essere completamente ignorata dal Sindaco uscente, il quale immagina che qualche miracolosa quanto improbabile ordinanza del Tar lo riporti sulla poltrona da cui è stato legittimamente spodestato. Ovviamente a Uliano non interessa niente che non avrebbe una maggioranza e la città non sarebbe governabile”, conclude, infine, l’ex consigliere dimissionario: “Questa triste illusione è il prodotto di una sottocultura della politica che ha governato negli ultimi due anni la Città di Pompei, e conferma in maniera vistosa non solo la legittimità ma la profonda giustezza di un atto di sfiducia con il quale si è tentato semplicemente di restituire un po’ di dignità alla politica e ai suoi rappresentanti”.