Südtiroler Blauburgunder DOC, Vom kalk, Ignaz Niedrist, 2012
Ci troviamo nella zona di Ronco a Cornaiano, nel cuore dell’Oltradige.
Qui, da oltre 170 anni, la famiglia Niedrist si occupa con dedizione e passione della sua tenuta.
Nella prima metà del ‘900 una serie di eventi storico-politici e familiari hanno segnato profondamente l’azienda. Il Trattato di Versailles prima (secondo cui l’Alto Adige venne annesso all’Italia), la scomparsa prematura del nonno Josef poi, ed infine le due guerre mondiali, hanno fatto si che la nonna Antonia Abraham si trovasse a prendere in mano le redini della famiglia e della tenuta. Ha portato avanti entrambe con successo, nonostante le difficoltà intrinseche, sospendendo però la produzione di vino.Successivamente, nel 1989, sono stati i nipoti Ignaz ed Elisabeth a riprendere la viticoltura nella tenuta, con la ferma intenzione di produrre vini imbottigliati di grande qualità.Il nucleo storico aziendale è stato successivamente ampliato con appezzamenti situati nelle zone di “Mühlweg” e di Ronco a Cornaiano e nella zona “Untersteiner” ad Appiano Monte.
Grazie a questi nuovi vigneti è stato possibile differenziare notevolmente la produzione.
Il quadro è stato poi completato con il vigneto di Lagrein, per molti anni coltivato in affitto, situato a Gries nella tenuta di famiglia di Elisabeth Berger.
Con gli anni non’è cresciuta soltanto la tenuta, ma anche la famiglia: Maria, Franz e Johannes sono le nuove leve, pronte al cambio generazionale ed a portare avanti la tradizione vitivinicola tramandata di generazione in generazione.Dal 2001 i Niedrist, oltre a condurre con cura i vigneti e coltivare con la massima attenzione i vari appezzamenti della tenuta, hanno ristrutturato la vecchia cantina (ampliandola al contempo), in modo da poter creare un insieme armonioso e funzionale al tempo stesso.
Si è rinunciato consapevolmente ad una struttura realizzata con sistemi moderni: la tradizionale volta a botte, legno, acciaio e pietra naturale hanno conferito così un’atmosfera intima e le condizioni ideali per una corretta vinificazione e maturazione dei vini.
Quest’oggi ho avuto la fortuna di degustare il Vom Kalk.
È un vino ottenuto da Pinot Nero in purezza, allevato a Guyot sui suoli argillosi e calcarei ai piedi del Massiccio della Mendola, con una densità d’impianto di 6.000 ceppi/ha e rese sui 25-30 hl/ha.
Qui i terreni sono molto profondi e godono di un ottimo e costante approvvigionamento di acqua.
La vinificazione e la fermentazione avvengono in tini di rovere con prefermentazione a freddo, malolattica e affinamento in barriques sulle fecce fini per 12 mesi circa. Successivamente il vino resta a maturare in bottiglia per un anno prima della commercializzazione. Nel calice il vino si presenta con una vivida e trasparente veste granata. Al naso emergono profumi di cuoio, sottobosco, tabacco, bacche di ginepro, radice di liquirizia, frutti di bosco maturi, petali di fiori passiti ed accenni balsamici.
Il sorso è secco, morbido ed avvolgente, sorretto da una buona freschezza, tannini appena percettibili e ben maturi, una piacevole sapidità ed una calda e lunga chiusura di bocca che richiama soprattutto le note scure e terrose di sottobosco. Ho avuto modo di apprezzare il Vom Kalk in un calice abbastanza voluminoso, ad una temperatura che idealmente dovrebbe aggirarsi intorno ai 14/15°C . Personalmente lo abbinerei ad un piatto di “Orecchiette con Funghi e Salsiccia”. Rubrica a cura di: Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina