C’è da rimanere a bocca aperta, e questa volta non di ammirazione. La notizia della promozione dei due euro di biglietto per visitare ogni giovedì sera (e qualche sabato) il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è stata talmente poco pubblicizzata che la gente capitata per caso in quei giorni al botteghino, ha creduto che alla signorina delle casse fosse saltato il grillo di fare un’opera di beneficenza.
Sì, il Museo è di tutti (il sito, http://cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale). Ma metterlo in saldi è davvero lo spirito giusto? Andare al museo è un po’ come stare alle giostre: se ci vai devi gustarti il divertimento, vuoi che duri insomma. E allora due euro per tre ore, per visitare un complesso che è importante quanto il Louvre, fa venire da pensare: è davvero un piano di valorizzazione questo? Ha davvero il risultato di promuovere la cultura tra le classi più disagiate? Allora ritorna la solita domanda: si fa del bene all’Arte pagandola così poco?La si svende? D’altra parte è pure vero che di per sé il prezzo stracciato fa effetto sulla pancia della gente e una visita da mordi e fuggi potrebbe trasformarsi in un ritorno assiduo, magari nelle famose folgorazioni sulla via di Damasco che poi portano le persone a voler intraprendere determinati studi (archeologìa, lettere, storia,… )per tutta la vita. Depone a favore l’inserimento nel programma di rappresentazioni di musica e teatro, infatti la rassegna si chiama “Giovedì sera al MANN le arti in giardino tra mito e natura”.
Tra le domande che partono pensando a quelle persone di statue e affreschi un tempo in carne ed ossa che ora stanno lì a guardarti in un’espressione tipica, si offrono qui alcuni spunti per chi volesse interrogarsi lungo il cammino tra i corridoi:
– Le statue in un Museo sono sempre vive o staccate dal luogo per cui sono state concepite diventano meri oggetti da teca? (polemica già dei neoclassici)
– Come cambia la fenomenologìa del museo dal mattino alla sera: la stanchezza del visitatore notturno si riflette su quella delle statue, a loro volta sfinite dai tanti occhi della giornata? Trasmettono esse un messaggio diverso a seconda di una diversa interazione tra la condizione della statua e del visitatore?
Di seguito c’è il link consultabile per visionare le iniziative corrispondenti ai giovedì e sabato del mese che rimangono per sfruttare l’occasione: http://www.napolidavivere.it/2016/05/31/museo-archeologico-nazionale-di-napoli-aperto-di-notte-a-2e/