Negli ultimi mesi, grazie all’istituzione della Task force inter-ministeriale “Terra dei Fuochi”, è nato il “Progetto Spes” (Studio di esposizione nella popolazione suscettibile), promosso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici, in stretta collaborazione con L’ARPAC, con l’Ircss “G. Pascale”, l’Università degli studi di Napoli Federico II, il CNR, ed altri enti di ricerca, e che con il supporto della Regione Campania, si inserisce in un piano di biomonitoraggio integrato tra situazione ambientale e salute della popolazione residente in Campania: uno studio epidemiologico su aria, suolo, acque, matrici animali e vegetali. I risultati delle verifiche, presentati anche ad EXPO 2015, saranno incrociati con i dati relativi all’Area Medica, in riferimento ai diversi cluster in cui è stato suddiviso il territorio oggetto di studio orientato su scala regionale e che riguarderà l’uomo al fine di indagare la correlazione tra esposizione ambientale e salute umana.
Nell’ambito di questo progetto, saranno selezionati soggetti residenti in tutta la regione che, previo consenso informato, si sottoporranno ad un questionario informativo sulle abitudini alimentari e lo stile di vita, ad una visita medica generale e ad un prelievo ematico.
In quest’ottica il Comune di Striano ha deciso di aderire allo studio ed invita tutta la Cittadinanza a partecipare Giovedi 29 settembre 2016, dalle 9 alle 13, in Piazza IV Novembre per sottoporvisi nelle modalità previste.
LE CONDIZIONI AMBIENTALI – La situazione ambientale dell’area riguardante la Terra dei Fuochi è peculiare e complessa: la presenza di siti contaminati, lo scarso stato qualitativo dei corpi idrici, le pratiche di smaltimento illegale dei rifiuti e la combustione incontrollata di sversamenti illeciti, rende molto complessa l’identificazione della popolazione esposta oggetto dello studio. E’ verosimile che la popolazione residente nei comuni di tale area sia stata sottoposta, nel corso degli anni, all’effetto combinato di diversi fattori di rischio: stile di vita, attività professionale e inquinamento delle matrici ambientali. In tale popolazione l’effetto combinato di tali fattori provoca un’aumentata suscettibilità alle patologie cronico-degenerative, congenite ai tumori. E’ riconosciuto, inoltre, che l’effetto combinato di diversi fattori di rischio non ha le stesse conseguenze sulle persone, anche se appartenenti al medesimo gruppo familiare, in quanto esiste una specifica risposta individuale (genetica) al danno. Alcuni individui, infatti, possiedono capacità di resistere ai danni subiti, come aberrazioni cromosomiche, mutazione geniche, più sviluppate rispetto ad altri (William et al., 2009). Per tutti questi motivi è nata la necessità di attivare uno studio con approccio innovativo, non-convenzionale, multi disciplinare e multi-parametrico in grado di perseguire obiettivi diversificati.
L’ OBIETTIVO DELLO STUDIO – L’obiettivo prioritario è valutare la relazione tra inquinanti ambientali come ad esempio metalli pesanti, diossine quant’altro, e salute in Campania, misurando in maniera sistematica biomarcatori di esposizione, di effetto o danno nei fluidi biologici, al fine di verificare eventuali differenze di rischio e/o di salute fra residenti nelle diverse aree territoriali campane. Per una Campania che piange i suoi figli ce n’è una che lotta e che ha voglia di vederci chiaro