Inizio anno molto movimentato in quel di Sarno. A pochi giorno dall’avvio delle lezioni al liceo linguistico, si fanno sentire i primi disagi: aule mancanti, niente linea internet e scompiglio tra gli alunni. Il dirigente scolastico Giuseppe Vastola così si rivolge alla stampa: “Noi abbiamo il diritto ad avere un numero di aule congruo alle classi del plesso, ma non di piccoli spazi, devono essere aule adeguate per ospitare studenti. Servono attrezzature e tecnologie giuste per i nostri ragazzi: linea internet, lavagne interattive, ecc. Il liceo linguistico necessita di queste strutture, vogliamo le 18 classi che ci spettano mentre ad oggi ne abbiamo solo 15”. In un appello alle istituzioni, Vastola racconta tutti i disagi e la cronistoria dell’attuale situazione di criticità che vivono i ragazzi del liceo linguistico Caro. “Sono stato costretto a dover procedere alla rimodulazione degli orari per gli studenti fino al 24 settembre: tre classi al giorno, restano a casa. Solo così possiamo fare lezione visto che abbiamo tre aule in meno.” Puntuale la replica dell’ assessore Salerno: “Il diritto alle aule rivendicato dal preside Vastola è sacrosanto e lo condivido – dichiara Salerno -. Non è casuale che meno di una settimana fa ci fossimo incontrati e avessimo discusso diverse soluzioni per recuperare le aule necessarie. Il tono del nostro incontro non faceva assolutamente presagire tutto quanto invece dichiarato oggi ai giornali. Perciò questa uscita a mezzo stampa mi sorprende sopratutto considerando che il numero delle aule attribuite era stato deciso per la nuova sede del Linguistico con un bando pubblico della precedente amministrazione provinciale. Mi sembra opportuno ricordare – aggiunge – che il numero delle aule era stato comunicato – se sono bene informato – dalla stessa scuola alla precedente amministrazione provinciale e in ogni caso ricordo che la gestione degli spazi scolastici non è di pertinenza dell’amministrazione comunale. Tuttavia, non mi sono mai rifiutato di incontrare più volte i docenti e il dirigente e di accompagnarli alle riunioni in Provincia. Già lunedì invierò una richiesta alla Provincia con la richiesta di una conferenza di servizi.” Anche i ragazzi si lasciano trasportare dai commenti su fb e c’è qualcuna che afferma: “I miei genitori pagano le tasse come tutti, non capisco perchè io non debba avere un’aula fissa dove seguire le lezioni come gli altri ragazzi.”