Pompei, aumentano i bisognosi: l’sos della dottoressa Steardo

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Aumenta la povertà nella città degli scavi. Sono oltre 100 le persone che, ogni giorno, hanno bisogno di aiuto nella città di Pompei, nota al mondo anche per la sua fama di misericordia e di fede religiosa. A rendere noto l’incremento è la dottoressa Maria Rosaria Steardo, responsabile dell’Ordine di Malta che, assieme al gruppo di volontari pompeiani gestisce la mensa per i bisognosi, intitolata “Papa Francesco”, e allestita nella Casa del Pellegrino in piazza Bartolo Longo. Un dato che non conforta affatto dal punto di vista globale, ma che non di certo fa gettare la spugna alla dottoressa Steardo e al suo gruppo di volontari, costantemente a lavoro proprio per aiutare il prossimo. “Aiutare gli altri significa vedere un fratello meno fortunato di noi in difficoltà. La realtà è che, alla fine di tutto, sono sempre queste persone bisognose a dare tanto a noi, e non noi a loro”, commenta Maria Rosaria Steardo. Il dato di questo 2016, seppur ancor non giunto al termine, è comunque un dato da non sottovalutare: circa il 30% in più rispetto all’anno scorso, che ha raggiunto al massimo 70 persone al giorno da aiutare. “Per noi queste persone che chiedono aiuto sono amici. La maggior parte di loro sono italiani, e per lo più si tratta di gente che non riesce ad arrivare a fine mese con il misero stipendio che ricevono”, continua la dottoressa Steardo. La mensa è aperta tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 9 alle 15, ed il lunedì alle 10 vengono messe a disposizione le docce. Per di più, almeno una volta al mese, il gruppo di volontari pompeiani mette distribuisce a 50 famiglie il pacco alimentare. Questa, in breve sintesi, la magnanima attività svolta dal gruppo di volontariato di Pompei, voluto fortemente dal Santuario della Beata Vergine del Rosario e dall’Ordine di Malta. “La richiesta di aiuto è così in aumento che abbiamo dovuto aggiungere dei tavoli di plastica – continua Maria Rosaria Steardo -. Oggi chiediamo anche una mano a chi, magari, volesse aggregarsi al gruppo di volontariato pompeiano. E’ un’esperienza che per i giovani è sempre stata un grande insegnamento. Questa è un’opera di Pompei ed è stata realizzata nello spirito del Beato Bartolo Longo, e la risposta della città l’anno scorso è stata stupenda e sono sicura che lo sarà altrettanto anche quest’anno”. A cambiare, quindi, non è soltanto il numero. Cambiano, a quanto pare, anche le categorie classiche della povertà. Famiglie con lavori precari si aggiungono a questo schema classico della povertà. Ed è probabilmente questo che mette in allarme più di tutto. “Da noi vengono anche extracomunitari. Ma la maggior parte degli amici bisognosi sono italiani. Molti sono anche bambini accompagnati dai genitori”, spiega Maria Rosaria Steardo con forte emozione. Poi, conclude: “La cosa meravigliosa, però, è vedere che spesso ad aiutarci alla mensa sono proprio questi amici bisognosi. Chi è nel bisogno è quello che poi ci dà sempre una mano, e lo fa aiutando a sua volta il prossimo. E’ un impegno non ripagato materialmente, ma aiutare il prossimo e strappare ad ognuno di questi amici anche solo un sorriso vale più di ogni cosa”.